Facebook compra Parakey e guarda lontano

L'acquisto di Parakey, la startup nata da uno dei fondatori del progetto Firefox, sembra andare nella direzione della strutturazione di un sistema che somiglia sempre di più ad un WebOS. Facebook cerca davvero di diventare un sistema operativo sociale
L'acquisto di Parakey, la startup nata da uno dei fondatori del progetto Firefox, sembra andare nella direzione della strutturazione di un sistema che somiglia sempre di più ad un WebOS. Facebook cerca davvero di diventare un sistema operativo sociale

Facebook, il social network del momento, ha acquistato Parakey, una compagnia messa in piedi da Blake Ross e Joe Hewitt (due tra i massimi rappresentanti del team Mozilla Firefox, il browser open source che sta dando filo da torcere ad Internet Explorer).

Le informazioni riguardo Parakey sono poche e poco chiare in quanto la startup ha comunicato poco riguardo se stessa. Secondo le dichiarazioni ufficiali ciò che Parakey fa riguarda set di applicazioni per la rete che mirano ad accorciare la distanza tra le informazioni che sono sul desktop e quelle che sono sul web. Il sito stesso sostiene che «i computer sono frustranti. Creare documenti, cercare file, condividere informazioni, perchè tutte le operazioni quotidiane sembrano noiose e non intuitive?».

Secondo i meglio informati, che hanno avuto modo di aggregare le dichiarazioni fatte negli anni passati dai due fondatori con le mosse di Facebook e le idee che animano le due compagnie, si tratterebbe di un sistema di sviluppo di applicazioni per il web che vada nella direzione di un sistema operativo online. Qualcosa cioè che funzioni da piattaforma per lo sviluppo di applicazioni ibride che siano utili e sociali (concetto particolarmente similare a quello di “sistema operativo sociale” recentemente partorito dal giovane fondatore di Facebook Mark Zuckerberg).

Già Facebook propone se stesso come una piattaforma open source sulla quale far girare diverse applicazioni e anche Firefox è noto per il suo approccio che consente agli utenti di sviluppare degli addon o estensioni in grado di girare a partire dal browser eseguendo compiti specifici. Unendo queste due componenti si arriverebbe al WebOS, il sistema operativo che parte dal web, cosa di cui Ross si era più volte detto interessato in passato.

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