Adobe e Microsoft sotto la stessa accusa

Una piccola e sconosciuta società ha citato in giudizio i due colossi sostenendo che hanno violato un suo brevetto riguardante una tecnologia per la visualizzazione di contenuti e URL simultaneamente su una sola interfaccia
Una piccola e sconosciuta società ha citato in giudizio i due colossi sostenendo che hanno violato un suo brevetto riguardante una tecnologia per la visualizzazione di contenuti e URL simultaneamente su una sola interfaccia

Una compagnia poco nota, la Aloft Media, ha citato in giudizio sia Adobe che Microsoft accusandole di aver infranto un brevetto da lei depositato nel 2003 riguardante le interfacce grafiche per il web.

Non è certo la prima causa per infrazione di un brevetto preesistente che viene intentata nel mondo dell’informatica nè tantomeno è la prima nella quale sono tirate in ballo due compagnie di primo piano, tuttavia a differenziare la causa voluta dalla Aloft Media è la singolarità delle accuse portate avanti. Secondo la società che dichiara di aver brevettato per prima un’interfaccia utente grafica per browser adatta a gestire contenuti web, infatti, le due compagnie si sarebbero avvalse di tecnologie da loro brevettate per i loro programmi Acrobat Standard, Acrobat Professional, Acrobat 3D e Microsoft Vista e Internet Explorer 7.

La tecnologia in questione descrive una tecnologia comunemente usata nel mondo del browsing: un’interfaccia utente che all’interno di una finestra di browsing in networking visualizza il contenuto di un determinato URL assieme all’URL specifico da qualche altra parte. Non è quindi chiaro, dati i presupposti dell’interfaccia brevettata, come mai solo ora sia stata intentata la causa e come mai non siano stati tirati in ballo anche altri produttori di software che utilizzano la medesima tecnologia come Apple e Mozilla.

Ad ogni modo le preoccupazioni per Microsoft e Adobe dovrebbero essere relativamente piccole calcolando che potrebbe fare da precedente penale una causa simile vinta da eBay poichè, nonostante avesse utilizzato indebitamente un brevetto depositato tempo prima da un’altra società, essa non l’aveva mai utilizzato. Dunque di fatto il non avvalersi di una tecnologia brevettata, per un certo lasso di tempo, costituisce in un certo modo un via libera ad uno sfruttamento svincolato.

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