Keyword ROI-oriented senza analisi preliminari

Dopo la lettura di questo articolo di Fabio dell’Orto ho meditato sul valore di certe riflessioni in fase di analisi delle keyword durante il posizionamento di un sito. In particolare mi sono soffermato sul problema di identificare parole chiave “ROI-oriented” senza la possibilità di effettuare una campagna pay-per-click preventiva per analizzare le conversioni.

Fabio suggerisce (per un settore come il web marketing pieno di acronimi e termini tecnici) di considerare chiavi come “iscrizione nei motori di ricerca” o “registrazione nei motori di ricerca”: chiavi banali che spesso scartiamo a priori. Tutto ciò a causa del martellamento delle continue campagne di mailing che abusano di questi termini.

Per meglio esporvi la mia riflessione a riguardo ecco tre punti:

  • Il “martellamento”, scredita le chiavi in questione che tenderanno ad essere associate a servizi poco professionali ed invasivi. Ciò non significa che tali chiavi non garantiscano principi di conversione, tuttavia sono proprie di un target eccessivamente ignorante in materia che (fatta eccezione per casi di strategie specifiche) è difficilmente convertibile.
  • I web-clienti sono “presuntuosi” e nelle loro ricerche (come molti fanno) tendono ad utilizzare un “minestrone” di termini tecnici su cui è possibile sbizzarrirsi in fase di ottimizzazione. Per rifarmi al settore posizionamento: “posizionamento internet”, “posizionamento web”, “posizionamento marketing”, ecc…

In sostanza il mio consiglio è quello di investire nelle chiavi composte da termini “semi-tecnici” frazionati. I maggiori KeywordsTool fanno rivedere la stravaganza di queste considerazioni, in linea con i principi di comunicazione online.

Qualcuno di voi si è mai posto il problema? Qualcuno ha suggerimenti su come poter analizzare il fenomeno in termini un po’ più concreti? Che ne pensate?

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