Universal prepara un music store autonomo

Secondo le prima indiscrezioni l'etichetta musicale Universal, in alleanza con Sony e Warner, starebbe pensando ad una sua alternativa ad iTunes che si basi però sul medesimo concetto vincente del negozio Apple
Secondo le prima indiscrezioni l'etichetta musicale Universal, in alleanza con Sony e Warner, starebbe pensando ad una sua alternativa ad iTunes che si basi però sul medesimo concetto vincente del negozio Apple

La Universal, dopo aver rivisto il suo contratto con iTunes riservandosi il diritto di rinnovarlo su base mensile, adesso starebbe pensando ad un music store autonomo da aprire assieme a Sony BMG e Warner Music. Il nome al momento pare essere Total Music.

Non c’è nulla di sicuro ma BusinessWeek riporta molti particolari dell’affare. Rispetto ad altri music store alternativi al monopolista Apple, Total Music sembra finalmente avere un’idea solida per il modello di business: nulla di nuovo, ma una revisione interessante del segreto dell’offerta di iTunes che consente di guadagnare meno dalle tracce perchè queste sono ascoltabili solo con il suo device musicale.

L’idea di Doug Morris di Universal per Total Music è quella di un servizio a sottoscrizione abbinato ad un device musicale (che può essere Zune, come un lettore Sony o un telefono cellulare) per il quale a pagare l’abbonamento mensile sia più che altro la società produttrice del device e in minima parte l’utente. Secondo il piano dunque chi sottoscrive un abbonamento per 5 dollari al mese con (esempio) uno Zune, paga solo parte degli incassi delle etichette, perchè la Microsoft in questo caso sborserebbe il costo dell’abbonamento con il vantaggio di muovere sul mercato molti più lettori.

Non è dato sapere se la musica che eventualmente sarà venduta su Total Music sarà dotata di DRM o meno (la Universal sta comunque sperimentando la vendita di musica free). Se dovesse verficarsi tuttavia che un negozio musicale diretta emanazione di tre case musicali si mettesse a vendere musica senza DRM, nessun altro music store avrebbe scuse per vendere musica vincolata al proprio lettore musicale.

Anche per questo tipo di limitazioni, da tempo la Universal era stanca dell’accordo con Apple, giudicato troppo vantaggioso per Steve Jobs, cosa che ha causato una parziale rottura per la quale ora la Universal non ha un contratto di esclusiva ma continua a vendere tracce su iTunes (che rimane un business dal quale l’etichetta non può permettersi di rimanere fuori). La prima conseguenza del nuovo accordo è stata che in Agosto la Universal ha fatto accordi con Wal-Mart, Google e Best Buy per vendere tramite loro tracce musicali leggibili da qualsiasi device e sprovvisti di DRM.

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