AMD spera in capitali esteri

La società produttrice di microchip sta cercando di vendere l'8% del suo pacchetto azionario ad entità provenienti dal Golfo Persico per ovviare a problemi finanziari ma l'organismo per gli investimenti stranieri potrebbe porre il veto
La società produttrice di microchip sta cercando di vendere l'8% del suo pacchetto azionario ad entità provenienti dal Golfo Persico per ovviare a problemi finanziari ma l'organismo per gli investimenti stranieri potrebbe porre il veto

AMD ha venduto il proprio 8% alla Mubadala Development Co con sede ad Abu Dhabi. La compagnia numero 2 nella produzione di microprocessori non sta vivendo un momento particolarmente felice e la vendita di una buona fetta insospettisce i più.

La cifra che la Mubadala Development dovrà versare sarà di circa 700 milioni di dollari, ma non è detto che tutto scorra liscio. Una simile mossa ha infatti subito attratto l’attenzione del Comitato per gli investimenti stranieri, che ha il potere di porre il veto alle acquisizioni di quote di aziende americane da parte di entità internazionali. Tale opzione non sarebbe una novità, peraltro: da tempo infatti il comitato è molto attento agli investimenti che vengono compiuti sulle società tecnologiche, specialmente se relazionate a temi di sicurezza.

Eppure da Mubdala il CEO Waleed al-Mokarrab al-Muhairi ha fatto sapere alla Reuters che «ad oggi già abbiamo comprato la nostra quota». Cosa che fa molto piacere ad AMD che è ben felice di accogliere capitali esteri specialmente dopo che l’ultimo quarto è stato ancora in perdita come del resto i precedenti tre, un trend negativo causato in gran parte dalla concorrenza del rivale Intel. Con i 700 milioni che potrebbero arrivare AMD intende ridurre i debiti (che a fine Settembre risultavano intorno ai 5,3 miliardi di dollari), fare un aumento di capitale e compiere acquisizioni.

A tutto ciò si aggiunge che molti segnali come la dipartita di investitori come Mike Hasse e del capo del settore vendite Henri Richard contemporaneamente all’arrivo nel consiglio di amministrazione di Dirk Meyer, fanno intuire che con tutta probabilità ci potrebbe essere un mutamento ai vertici dell’azienda con Meyer che prende il posto di Hector Ruiz.

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