Fusion: non sempre essere ultimi è negativo!

In un post passato vi parlai di un nuovo virtualizzatore per Mac: Fusion. Sempre in quel post dichiaravo che, nonostante tutto, Parallels risultava essere migliore.

Nelle ultime settimane ho avuto la fortuna di provare entrambi i virtualizzatori, oggi, quindi, la mia recensione su Fusion può essere completa.

Quando Apple scelse di usare i chip Intel il primo pensiero di molti andò a Windows e le distribuzioni Linux basate su tale chip. Apple stessa inizio a sviluppare una sua personale soluzione: Boot Camp. Tale soluzione, ufficialmente, funziona solo con Win Xp e Win Vista. Inoltre permette, dalla funzione di boot, l’uso nativo dei due sistemi. All’avvio, quindi, è possibile usare solo uno dei due sistemi operativi installati.

Se da un lato ottenete velocità native e compatibilità, pressoché, totali dall’altro perdete alcuni utili vantaggi.

La virtualizzazione è un sistema avanzato di gestione dei sistemi operativi. In ambiente Apple, prima dei Mac Intel, l’uso era marginale; di solito per i mercati server. Ad oggi i virtualizzatori hanno un uso ben più ampio.

Per Mac oltre a Parallels c’è anche Fusion di VMWare. Fusion pur arrivando per ultimo (Fusin è alla 1.1, Parallels è alla 3) e con una disponibilità recente si sta dimostrando un avversario temibile.

In Italia Fusion è distribuito dall’Active-Software. Software House italiana nota per innumerevoli localizzazioni, vari software proprietari ed infine distributori italiani di famosi prodotti. Nel loro passato si occuparono della distribuzione italiana (e per un lungo periodo della localizzazione) del linguaggio di programmazione della REALSoftware: REALBasic.

Fusin non è stato ancora localizzato in Italiano, ma è presente solo in Inglese. Ovviamente in un sistema di virtualizzazione la lingua è relativa visto che il sistema operativo installato sopra può avere qualsiasi impostazione.

Fusion ha un’elevata compatibilità con tutte le versioni di Windows, mentre con alcune versioni di Linux sembra avere alcuni problemi. A livello software il funzionamento è eccellente; al momento supporta le DirectX 9 mentre Paralells le 10. In entrambi i casi il supporto è sperimentale e potrebbe arrecare dei problemi.

L’uso di Fusion è intuitivo e semplice, il software installa i Tools necessari per il riconoscimento dell’hardware. Al primo avvio vengono allocate semplice risorse, poi con pochi click potete gestire tutte le opzioni: dalla RAM (fondamentale) all’uso dei Core (potete usarne uno solo). Potete attivare il supporto alla grafica ed infine gestire i dischi condivisi. La condivisione della connessione network è semplice e subito attiva.

La grafica in basso a destra (finestra d’uso) mostra la periferica in uso, dalle prese USB al CD. L’avvio del sistema è molto veloce (sia il caricamento di Fusion che del Sistema). Inoltre con l’opzione snapshot potrete creare dei punti di riavvio, semplici foto del sistema in cui riavviare Win (o Linux) in caso di problemi o per vostra scelta. Utile sia per lavoro che per qualsiasi tipo d’analisi.

Potrete usufruire di Win (o Linux) in tre modalità: dalla classica finestra, passando per il full screen e terminando con l’opzioni Unity. Ogni applicazione Win verrà eseguita sopra la scrivania Apple, potrete, quindi, gestire in maniera semplice le applicazioni.

Obiettivamente in alcuni punti (esempio Unity) e supporti Parallels può risultare più veloce ma Fusion con questa prima versione si è presentato in maniera eccellente. Fusion 1.1 è pienamente compatibile con Leopard, non ho mai riscontrato blocchi o errori. Inoltre, pur delegando maggiori risorse al virtualizzatore sono rimasto sorpreso dalle velocità d’esecuzione: notevoli su Win (sembrano native) e Ottime su Mac.

Se avete bisogno dell’uso di ogni singolo elemento dell’hardware Boot Camp è perfetto ma se vi interessa velocità e praticità, Fusion è ottimo. Il prezzo (circa 79 Euro), IMHO, è molto corretto.

Ad oggi possiamo scegliere fra due virtualizzatori: definire il migliore non è semplice. Sarà interessante seguire ogni singolo progresso. Noi utenti siamo tra coloro che possono beneficiare da questa “guerra”.

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