Burocrazia: senza, è meglio

I dati parlano chiaro: un punto del Prodotto Interno Lordo (PIL) nazionale, viene perso, dalle varie aziende, per adempiere agli obblighi di carattere burocratico nei confronti della Pubblica Amministrazione.

A dircelo è un’analisi della Confartigianato, per conto della quale si è espresso Massimo Nocetti, presidente della sezione di Perugia:

La Confartigianato, ha calcolato che se tutte le aziende fossero liberate dalla zavorra burocratica, incrementerebbero la produttività del 2,3%. Addirittura le microimprese registrerebbero un aumento del 5,8%, recuperando più della metà (53,7%) del gap di produttività che attualmente scontano rispetto alla media della produttività di altri importanti paesi europei quali la Francia, Germania e Spagna.

Da questa indagine è anche emerso, sempre parlando in termini numerici, che addirittura 14.920 milioni di Euro, ogni anno, vengono spesi dalle aziende italiane per fare fronte alle tanto amate “cartacce”.

Questa analisi, in maniera del tutto casuale, fa anche a fare da seguito ad una simpatica iniziativa apparsa sul web nel periodo della festività natalizie; un misterioso lavoratore ICT, rivolgendosi, forse per l’eccessiva disperazione, a Babbo Natale, chiedeva, come regalo, di diminuire la quantità infinita di fax, permessi e autorizzazioni necessarie per esercitare la sua mansione, quella di Web Master.

Quello della burocrazia, che nel nostro paese, da troppo tempo, si rivela lenta e macchinosa, costituisce un problema che, seppur non eccessivamente grave, va sicuramente affrontato nella giusta proporzione.

Infatti, anche pensando al periodo di crisi economica che sta passando l’Italia, ogni soluzione atta a migliorare la produttività, andrebbe analizzata e sempre presa in considerazione.

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