In Sardegna l'ICT diventa di casa

Sarà la Sardegna la prima regione italiana che potrà usufruire del finanziamento, pari a 500 milioni di euro, messo a disposizione dal Ministero dell’Innovazione Tecnologica nella Pubblica Amministrazione.

Un passo che si rivelerà sicuramente molto importante per la regione sarda che, a discapito di tutto quello che si può dire sulla situazione economica del Sud, ha dimostrato di aver reso parte integrante del futuro, l’utilizzo dell’ICT.

Infatti, la Sardegna è una delle regioni in cui l’implementazione della rete è pressoché completata; basti pensare che già da un anno e mezzo, gli uffici della pubblica amministrazione sono in grado di comunicare tramite collegamenti a fibra ottica.

Oltre a questo, va aggiunto che più dell’82% del territorio regionale è ormai provvisto di copertura ADSL. Insomma, una politica, quella della Sardegna, volta a dare un ruolo fondamentale alle nuove tecnologie.

Proprio in merito ai risultati ottenuti nell’ultimo periodo ed anche sui progetti futuri, si è espresso il presidente della regione, Renato Soru:

“Con il bando Sics II, tutti i paesi della Sardegna saranno collegati alla rete. In quelli sopra i 1.500 abitanti con la fibra ottica e in quelli più piccoli con i ponti radio”.

Anche il ministro dell’innovazione tecnologia, Luigi Nicolais, in un incontro svoltosi a Cagliari, ha voluto sottolineare come la diffusione della banda larga e la progressiva eliminazione dei documenti cartacei, siano considerati progetti realizzabili, in Italia, non prima del 2011.

Invece la Sardegna, grazie alle giuste mosse economiche degli ultimi tempi, pare che possa completare questo procedimento entro la fine dell’anno corrente.

Parlando infatti in termini numerici, il presidente Soru ricorda:

“Il 60% della carta che arriva in Regione viene digitalizzata ed entro metà 2008 questa percentuale salirà sino al 100%, mentre alcuni procedimenti amministrativi ora sono disponibili solo online (pagamenti, rimborsi ed indennizzi, bandi per alcune categorie produttive)”.

Non c’è possibilità di sbagliare, quindi, se si definisce la Sardegna come la regione “pilota” verso un procedimento di totale diffusione dell’ICT, ritenuto fondamentale in teoria, ma ancora difficilmente applicabile in pratica.

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