Gli italiani amano l'email

Gli italiani risultano essere famelici fruitori di posta elettronica: hanno spesso più di un account a testa, ricevono circa 20 mail al giorno e sono iscritti in media a 6 mailing list pro capite. E la pubblicità, soprattutto, è tutto sommato ben accetta
Gli italiani risultano essere famelici fruitori di posta elettronica: hanno spesso più di un account a testa, ricevono circa 20 mail al giorno e sono iscritti in media a 6 mailing list pro capite. E la pubblicità, soprattutto, è tutto sommato ben accetta

«Sono 350 milioni i messaggi di eMail che gli utenti Internet italiani ricevono ogni giorno nelle loro caselle di posta elettronica. Il dato proviene da una ricerca che Tomato ha commissionato a Human Highway, istituto di ricerca specializzato nelle indagini su Internet, che ha prodotto una fotografia dell’utilizzo della mail tra gli utenti Internet mediante un’indagine svolta su un campione di 1.000 individui rappresentativo della popolazione italiana che accede abitualmente alla Rete Internet. Il numero di individui di almeno 15 anni di età che ha accesso alla Rete almeno una volta alla settimana è oggi di poco inferiore a 20 milioni di unità».

Inizia con queste parole l’abstract che il sito dell’Interactive Advertising Bureau Italia propone in relazione al reportE-Mail Marketing 2008” sull’uso della posta elettronica nel nostro paese. Quel che scaturisce dall’indagine condotta è innanzitutto il forte attaccamento degli italiani allo strumento email, attaccamento che si riflette in una moltiplicazione di caselle di posta e iscrizioni a mailing list varie («In riferimento all’utilizzo di mailing list, la ricerca mostra che la percentuale di chi non sottoscrive alcun servizio di informazione via mail è estremamente ridotta, inferiore al 4%. Un utente su quattro, al contrario, ricorda di essere iscritto a dieci o più mailing list»).

Tra gli esiti della ricerca vi sono alcune rilevanze statistiche interessanti. Ad esempio si viene a sapere che ben il 36.9% del campione intervistato dichiara di avere almeno due caselle di posta in uso; il 21.1% ne ha una soltanto, il 22.9% ne ha tre. Il tutto per un totale di ben 50 milioni di caselle di posta per una media di 2.61% per ogni utente internet. La media è più alta tra gli uomini che non tra le donne, mentre risulta essere la popolazione tra i 35 ed i 44 anni quella ad avere una maggior frammentazione della posta tra più account. Parallelamente, quasi per logica deduzione, coloro i quali hanno più caselle di posta sono anche coloro i quali controllano più spesso l’arrivo di nuovi messaggi.

La lettura/scrittura di email avviene primariamente da computer fissi (82.2%) e portatili (58.4%), ma telefonini (14.1%) e PDA (4%) assommano assieme ai Blackberry (2.7%) una percentuale ormai non più ininfluente. La ricerca rivela come in media ogni utente riceva circa 18.5 messaggi di posta al giorno, con il 40% del campione che dichiara di riceverne tra 10 e 30 ogni 24 ore (350 milioni le mail spedite ogni giorno in Italia). Se i più giovani sono notoriamente più legati a strumenti di messaggeria istantanea, è vero invece che gli utenti a cavallo dei 50 anni sono i maggiori fruitori di email con 22.5 messaggi in media ricevuti giornalmente. Le donne, più degli uomini, dichiarano di riceverne in numero maggiore.

La ricerca analizza l’approccio degli italiani con l’email ai fini di valutare con maggior affidabilità l’impatto di tale strumento di marketing sulla popolazione. Ne scaturisce il fatto che «Più del 95% dell’utenza Internet italiana dichiara di essere iscritta ad almeno una mailing list», mentre la media delle iscrizioni procapite è pari a 6.3. I servizi più cercati sulle mailing list:

  • Servizi di viaggi e turismo (47%)
  • Servizi di operatori di telefonia fissa o mobile (45.2%)
  • Informazione di attualità (45.1%)
  • Servizi e siti di eCommerce / aste online (43.9%)
  • Online community di cui si fa parte (43.8%)

Seguono con percentuali minori mailing list legate ad associazionismo, ISP, servizi finanziari e informazione sportiva. Ma la ricerca indaga anche su quelle che sono le abitudini di consultazione della posta da parte degli utenti:

  • Il 55.2% degli utenti fornisce il proprio indirizzo di posta elettronica principale all’atto dell’iscrizione alle mailing list, mentre il 22.4% fornisce un indirizzo secondario. Vien fatto notare che «Il dato è interessante perchè solo il 21% della popolazione web non ha alternative di fronte a questa domanda (avendo a disposizione un solo indirizzo eMail). Il restante 34% dei casi è composto da individui che pur avendo alternative decidono di utilizzare la casella di posta principale»
  • «In meno della metà dei casi (il 44%) le immagini contenute nelle mail sono attivate di default. Si nota un’area piuttosto limitata di individui che rifiutano le immagini nelle mail (15%) mentre una quota restante che copre il 40% del’utenza dichiara di caricare le immagini con un’operazione volontaria»
  • Viene rilevato come l’utenza sia ormai pienamente consapevole delle caratteristiche dello strumento mail, denotando una certa maturità nell’uso della posta e degli strumenti relativi. «Da notare il fastidio limitato della pubblicità e l’elevato il ricorso all’unsubscribe» nel caso di ricezione di posta indesiderata
  • «Rispetto alla pubblicità sul Web, integrata nei contenuti di un editore, l’inserzione pubblicitaria contenuta in una mail spedita da una mailing list tende ad essere vissuta come un’intrusione. Non c’è significativa differenza, tuttavia, rispetto al fastidio, percepito più o meno allo stesso modo tra Web e mail»
  • Il volantinaggio è pratica bocciata in tutto e per tutto. A specifica domanda, le reazioni degli utenti di fronte alla pubblicità depositata nella propria buca delle lettere è molto negativa, mentre ogni proposta risulta molto più ben accetta se ricevuta via mail o tramite una lettera formale
  • «L’eventuale richiesta di collaborazione alla Customer Base (attraverso l’invito via mail alla compilazione di
    un questionario) ottiene effetti positivi in almeno il 30% dei casi (attenzione: dato dichiarato e ottenuto su un campione di rispondenti…) e aumenta se accompagnato dall’erogazione di un incentivo. La disponibilità tende a salire al crescere della forza della relazione (fiducia e interesse reciproco nel rapporto).

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti