Arriva alla EMI Digital un ex di Google

Per la prima storica volta un dirigente di un'etichetta musicale proviene da un'azienda tecnologica. Douglas Merrill, dopo 4 anni a Mountain View, si occuperà della strategia digitale della più rampante delle quattro grandi major
Per la prima storica volta un dirigente di un'etichetta musicale proviene da un'azienda tecnologica. Douglas Merrill, dopo 4 anni a Mountain View, si occuperà della strategia digitale della più rampante delle quattro grandi major

La divisione digital music business di EMI dal 28 Aprile avrà un nuovo capo: si chiama Douglas Merrill e fino a ieri lavorava per Google. È dunque finalmente accaduto ciò che sembrava impossibile, cioè che qualcuno dal mondo della tecnologia fosse passato a quello della musica completando un giro che era partito quando un costruttore di pc cominciò per primo nel 2003 a vendere seriamente musica in rete.

A Mountain View Douglas Merril si è occupato per 4 anni di gestire l’ingegneristica interna e il supporto tecnico, oltre ad aver dato una mano al momento dell’IPO, ed è uno degli ultimi di un gruppo di manager che hanno abbandonato Google dal giorno dell’offerta pubblica.

Chiaramente il punto di tutta la questione è affidare a Merrill la parte relativa alle strategie digitali della compagnia, oltre a quelle relative allo sviluppo di tecnologie. «Ho due grandi passioni. Una è creare piattaforme che consentano ai consumatori di raggiungere i loro obiettivi. L’altra è la musica» ha dichiarato Merrill alle principali agenzie.

Non deve meravigliare che una simile mossa sia venuta proprio da EMI la quale, essendo la minore delle 4 grandi sorelle della produzione musicale, ha da tempo deciso di adottare una politica aggressiva riguardo le cose della rete ed è stata, per esempio, la prima a sperimentare la vendita di musica libera da DRM.

A far parte del catalogo EMI sono ad ogni modo star come Coldplay, Robbie Williams e Kylie Monogue oltre a tutto il catalogo passato dei Beatles. L’etichetta però ha da poco perso i Radiohead e Paul McCartney i quali hanno deciso di fare tutto in proprio.

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