Donazioni on-line, un modello che funziona?

La recente notizia riguardante due singole donazioni effettuate alla fondazione che gestisce Wikipedia, che ammontano a un totale di 3,5 milioni di dollari, offre molti spunti di riflessione sul modello di business legato alle donazioni volontarie.

Da un lato, infatti, la cifra strabiliante raccolta per finanziare Wikipedia potrebbe far credere che ci sia un mondo di opportunità per chi realizza progetti Web 2.0. Dall’altro, però, viene da chiedersi quanti progetti hanno la risonanza, il valore etico e la popolarità di Wikipedia.

Vista l’esperienza propriamente non sempre positiva di migliaia di programmatori e ideatori di servizi Web che realizzano gratuitamente progetti sperando che qualcuno clicchi sul tasto “fai una donazione” e, soprattutto, che quel qualcuno sia numericamente elevato o quanto meno tanto generoso da garantire un certo flusso di entrate, sembra che questo modello possa funzionare solo in pochissimi casi. Per esempio Wikipedia.

C’è da dire che, inoltre, donazioni di questa portata assumono il senso di “acquisto di azioni societarie” che testimoniano il desiderio di poter influenzare in questo modo uno degli strumenti di conoscenza (e quindi informazione) più in voga a livello mondiale come Wikipedia.

Insomma, le donazioni sono uno strumento che funziona? Avete esperienze in tal senso?

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