Schermo a colori? No grazie, rosso come il Virtual Boy

L’industria di gaming è stata sempre spietata e ogni società cerca di competere con un’altra introducendo nuovi funzioni.

La Nintendo non si è mai preoccupata dei rischi enormi per tenere la quota di mercato più grossa, per questo, nel 1990, introdusse un sistema di gaming 3D portatile chiamato Virtual Boy.

Questo sistema funzionava attraverso degli occhiali da indossare che includevano un monitor. Sfortunatamente, la tecnologia non era abbastanza pronta per le ore di gioco massimo: solo 7 ore per 6 batterie AA per mostrare solo delle immagini costituite da gamme di rosso.

La Nintendo non solo non calcolò l’uso eccessivo di batterie ma non considerò le dimensioni: il Virtual Boy, pesava 760 grammi per questo era impossibile usarlo come un sistema veramente portabile. Era troppo ingombrante portarlo a scuola, usarlo all’aria aperta o in macchina.

Il sistema fu introdotto negli USA con molta ostentazione il 14 Agosto, 1995. Sfortunatamente, i clienti non erano interessati alla nuova console dalla rossa forma goffa. Per giunta, il prezzo di 179,95 dollari non era così interessante in quanto in quel periodo il mercato offriva altre console a colori per un costo inferiore limitando le vendite a 750.000 unità mondiali. Per fortuna non tutti i sistemi innovativi della Nintendo vanno male, anzi, il motivo del grande successo del Wii è dettato proprio dalle sue caratteristiche innovative.

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