Dietrofront di Obama sulla net neutrality

Dopo aver acceso le speranze degli utenti statunitensi, Barack Obama sembra aver abbandonato il suo piano per preservare senza eccezioni la net neutrality. Il nuovo programma del candidato è ora meno circostanziato e vicino alle posizioni di Joe Biden
Dopo aver acceso le speranze degli utenti statunitensi, Barack Obama sembra aver abbandonato il suo piano per preservare senza eccezioni la net neutrality. Il nuovo programma del candidato è ora meno circostanziato e vicino alle posizioni di Joe Biden

A meno di due mesi dalle elezioni presidenziali, negli Stati Uniti cresce l’attenzione verso i programmi e i progetti dei due candidati in corsa verso la Casa Bianca. Tra i numerosi temi oggetto di interesse non mancano quelli legati al mondo dell’IT e delle nuove tecnologie informatiche che, su piani anche molto differenti tra loro, interessano milioni di cittadini statunitensi. Nel corso dei mesi precedenti, le dichiarazioni di Barack Obama sulla net neutrality avevano acceso numerose speranze negli utenti della Rete, desiderosi di avere regole chiare e poco invasive per la gestione dei pacchetti di dati online da parte degli operatori. Ora, però, le cose sembrano essere sensibilmente cambiate.

Nel corso degli ultimi giorni, infatti, la sezione del sito web di Barack Obama dedicata ai temi della Scienza, Tecnologie e Innovazione è notevole cambiata sul delicato argomento della net neutrality. Da una politica di relativa apertura per la libertà dello scambio di dati in Rete senza limitazioni, il candidato democratico sembra essere passato a una visione maggiormente cauta e tradizionale, in linea con le posizioni da sempre sostenute da Joe Biden, il senatore scelto da Obama come candidato alla vicepresidenza degli Stati Uniti. Un cambiamento repentino e poco pubblicizzato, che ha destato non poche perplessità tra i tanti utenti della Rete.

Nel corso della sua recente carriera politica, Joe Biden ha infatti richiesto a più riprese l’adozione di politiche maggiormente restrittive sullo scambio di file online, specialmente attraverso le reti peer to peer. Determinato difensore del diritto d’autore, il senatore si è spesso trovato d’accordo con le major dell’intrattenimento, che da tempo chiedono con insistenza una nuova regolamentazione per limitare lo scambio illegale di file coperti da copyright e la pirateria online.

La sezione modificata del sito web di Barack Obama contiene ancora una dichiarazione del candidato che si esprime a favore di un «pieno supporto del principio della net neutrality per preservare i benefici di una competizione aperta sul web», ma i paragrafi seguenti dipingono una realtà diversa, con promesse vaghe e poco circostanziate, distanti dalle originarie posizioni del primo candidato di colore alla presidenza degli Stati Uniti. Secondo il sito di informazione online The Inquirer, infatti, dalla pagina web sarebbe scomparso un intero paragrafo in cui Obama enucleava puntalmente la propria strategia per perseguire una vera neutralità sul Web.

«Gli utenti devono essere liberi di accedere liberamente ai contenuti, di utilizzare le applicazioni e di utilizzare i loro dispositivi personali. Hanno il diritto di ricevere informazioni accurate e sincere sui piani dei servizi. Ma queste garanzie non sono sufficienti per prevenire la discriminazione da parte dei provider con sistemi che limitano la libertà di espressione in Internet. Poiché buona parte degli americani hanno la possibilità di scegliere solamente tra due fornitori di servizi, i provider sono tentati di imporre una sorta di pedaggio sui contenuti e i servizi, attuando discriminazioni nei confronti di alcuni siti web che sono riluttanti a pagare per ricevere un trattamento equo. Questo potrebbe portare a una Internet a due velocità in cui i siti con i migliori rapporti con i provider possono contare su un accesso più rapido da parte degli utenti, mentre tutti gli altri siti concorrenti rimangono fermi al palo. Un risultato di questo genere comprometterebbe l’innovazione, la tradizione aperta e l’architettura di Internet e la competizione sui contenuti. Minaccerebbe inoltre la libertà di espressione attraverso la quale Internet ha iniziato a trasformare il dibattito politico e culturale in America» si leggeva nella versione originaria della pagina Web.

Il testo si concludeva con l’impegno del senatore dell’Illinois: «Barack Obama sostiene il principio base secondo cui i provider non dovrebbero essere autorizzati a favorire alcuni contenuti e alcune applicazioni sul Web a discapito di altri. Tale principio assicurerà ai nuovi competitor, specialmente i più piccoli o quelli senza fini di lucro, di poter godere delle medesime opportunità per innovare e raggiungere un ampio pubblico attraverso Internet. Obama proteggerà la tradizionale apertura della rete per l’innovazione e la creatività e farà in modo che essa rimanga una piattaforma per la libertà di espressione e per l’innovazione così da apportare benefici ai consumatori e alla nostra democrazia».

Una presa di posizione molto netta e forse poco gradita non solo da Joe Biden, ma anche da parte dell’establishment che supporta la candidatura di Barack Obama. Il testo è così scomparso dal sito web del candidato democratico, che ora riporta impegni maggiormente generici con un semplice richiamo alla pluralità dei soggetti che offrono la connettività negli Stati Uniti. Obama potrebbe essere presto chiamato a rispondere delle modifiche apportate al suo programma dall’attiva e dinamica community online che ormai da mesi lo supporta, lavorando per diffondere in Rete un ampio consenso verso il candidato.

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