Windows 7 è tra noi

Ray Ozzie ha presentato la pre-beta del sistema operativo destinato a succedere a Windows Vista. Windows 7 migliora quelli che sono i difetti riconosciuti di Vista ed introduce tutta una serie di innovazioni. Il sistema richiederà minori risorse hardware
Ray Ozzie ha presentato la pre-beta del sistema operativo destinato a succedere a Windows Vista. Windows 7 migliora quelli che sono i difetti riconosciuti di Vista ed introduce tutta una serie di innovazioni. Il sistema richiederà minori risorse hardware

A distanza di 24 ore dall’annuncio di Azure, Ray Ozzie scocca la seconda freccia al proprio arco annunciando la prima demo del prossimo Windows 7, il sistema operativo Microsoft destinato a raccogliere la difficile eredità di Windows Vista per riproiettare il gruppo verso gli antichi fasti. Ray Ozzie guarda inesorabilmente avanti, evitando così di dover cadere in giudizi negativi sull’attuale sistema operativo. Il giudizio, però, lo si legge tra le righe nel momento in cui Windows 7 è annunciato come una versione estremamente migliorata, più stabile e ricca rispetto al prodotto attuale.

«Stiamo portando il meglio del Web su Windows ed il meglio di Windows sul Web»: così Ozzie presenta la propria visione d’insieme sul nuovo sistema che, spiega il successore di Bill Gates sulla cattedra Microsoft, è destinato a cambiare «il modo in cui viviamo, lavoriamo, giochiamo». Tra le prime promesse di Windows 7 v’è un riferimento alle performance, all’affidabilità ed alla sicurezza. I primi due punti in particolare hanno rappresentato il tallone d’Achille di Windows Vista, additato dai più come un pachidermico sistema richiedente onerosi investimenti hardware per la produttività quotidiana. Il nuovo sistema, inoltre, promette nuova interfaccia e taskbar migliorata, ottimizzando così il rapporto macchina/utente.

L’ultima promessa è quella più allettante. Perché oggi il pc è diventato soprattutto uno strumento di interazione e device quali telefonini o videocamere rappresentano le nuove periferiche remote che estendono le possibilità disponibili. Windows 7 intende focalizzare l’attenzione su queste opportunità e sul tentativo di ripristinare il personal computer come ombelico della propria esperienza informatica, come interfaccia verso la propria vita digitale, come «espressione della propria personalità». Steven Sinofsky ha sottolineato al New York Times soprattutto questo aspetto: «Abbiamo lavorato molto sul modo in cui l’utente gestisce le finestre, il modo in cui lancia i programmi ed il mondo in cui gestisce le finestre dei programmi che lancia. [Windows 7] è focalizzato sulla personalizzazione e nel dare [all’utente] il controllo del PC».

Una serie di puntualizzazioni precise e circostanziate sono quelle offerte ad APCmag da Gabriel Aul, tra i responsabili dello sviluppo del nuovo sistema:

  • Ogni applicazione o device che gira su Vista, girerà anche su Windows 7
  • Un sistema in grado di utilizzare Vista, girerà più velocemente con Windows 7
  • I notebook vedranno migliorato il consumo della batteria
  • Windows 7 sarà più stabile di Vista fin dal primo giorno
  • Windows 7 sarà la versione più sicura

Tutti i dettagli sono sviscerati nelle pagine successive. Per tutto quanto concerne lo sviluppo del progetto Windows 7, invece, è a disposizione il blog ufficiale del team che ne sta curando la gestazione.

La sensazione è dunque quella di un Windows Vista riveduto e corretto, migliorato nei suoi aspetti critici ed ottimizzato alla nuova domanda che nel frattempo il mercato ha espresso. Vista, prodotto scaturito dal progetto di lunga durata “Longhorn” è parso subito in ritardo, macchinoso nel suo proporsi al mercato, e la concorrenza ha avuto presumibilmente gioco facile nell’evidenziarne i difetti annichilendone la portata innovativa. Particolarmente significativa è la prova fornita alla presentazione: Windows 7 Build 6801 è stato caricato su un Lenovo di basso profilo, con processore Intel Atom ed appena 1Gb di RAM.

La nuova Taskbar appare come una delle principali novità a livello di interfaccia. Il passo avanti è sostanziale: se ad oggi anche Vista permette solo di ospitare qualche icona con cui lanciare le proprie applicazioni, Windows 7 invece genererà piccole finestre dalle quali accedere ad una prima serie di informazioni utili. L’esempio proposto nelle prime immagini è relativo ad una icona di Windows Media Center da cui non si accede al programma, ma bensì agli ultimi file aperti, alle scelte più frequenti ed alle opzioni di apertura dell’applicazione. La Taskbar stessa cambierà graficamente passando dalla conformazione tondeggiante di Vista a quella piana di Windows 7, il che regala alle icone spazi maggiori. Scompare, al contrario, la Sidebar.

Windows 7 taskbar

Due caratteristiche ulteriori compaiono tra le innovazioni introdotte. Da una parte v’è il supporto al multitouch, il che dota Windows 7 di un nuovo tipo di interazione di sicuro futuro (stimolando peraltro una nuova frontiera di interazione che potrebbe essere adottata in virtù del vecchio progetto UMPC sul quale Microsoft tante parole ha speso a partire dalla proposta Origami fino ad oggi). Dall’altra v’è una tempistica migliorata in quanto ad avvio del sistema e sospensioni: una maggiore reattività potrebbe dunque meglio adattare il sistema non soltanto ad un uso quotidiano, ma anche ad un uso in mobilità ove le modalità di interazione e le esigenze istantanee modificano pesantemente il tipo di fruizione.

Una novità particolarmente interessante è relativa all’interazione nel network casalingo. I file contenuti nella rete domestica, infatti, possono essere riprodotti (screenshot) a prescindere dal luogo in cui sono conservati, permettendo così una sorta di streaming interno che rende invisibile la rete. Tale impostazione apre peraltro uno spazio importante per Windows Home Server, prototipo finito nel dimenticatoio dopo che i problemi dell’esordio ne avevano tarpate le ali sgonfiandone significativamente gli entusiasmi iniziali.

Un elemento destinato a scatenare forti curiosità è il cosiddetto Device Stage. Trattasi di un modulo apposito che, una volta riconosciuta una periferica collegata, ne attiva un pannello di controllo specifico. Per un cellulare sarà dunque possibile sincronizzare la rubrica o gestire i file depositati; nel caso di una stampante sarà possibile trovare il manuale o acquistare nuovo inchiostro. Se i partner offriranno il giusto supporto, per il Device Stage vi saranno forti opportunità in quanto diventerebbe molto più semplice la gestione del proprio sistema.

Windows 7 contiene inoltre tutta una serie di opzioni appositamente previste per il mondo business. Tra queste è possibile annoverare Direct Access, ovvero la possibilità di stabilire una connessione sicura tramite VPN attraverso il firewall aziendale (Windows Server 2008 R2 ed IPv6 sono però requisiti fondamentali alla piena fruizione di tale opportunità); Branch Cache velocizzerà il download di file già precedentemente scaricati da altri elementi del network; Problem Steps Recorder faciliterà le interazioni con l’helpdesk aziendale; App Locker permette di bloccare a monte l’uso di applicazioni ritenute dannose sulla rete.

Per andare incontro alle richieste della base Microsoft è intervenuta anche su User Account Control e System Tray: l’utente avrà il polso della situazione ottimizzando in particolare la tipologia di notifiche che intende ricevere dal sistema (la versione su Vista è stata giudicata pesantemente a causa della reiterazione degli avvisi, un eccesso di zelo destinato a trovare un nuovo equilibrio nel nuovo sistema).

Nessuna data, per il momento. Il cantiere di Windows 7 è concentrato esclusivamente sugli sviluppatori e sul miglioramento di ogni singolo aspetto in vista delle release future. La pre-beta sarà distribuita nelle prossime ore agli sviluppatori autorizzati, mentre una dimostrazione pubblica è prevista per una platea di 6000 tecnici presenti alla Professional Developers Conference 2008. Nessuna previsione per la “release to manufacturing”. Il passaggio di consegne con Vista dovrebbe avvenire nel 2010.

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