Google presenta la sua alternativa ad ActiveX

Google lancia Native Client, un sistema simile ad ActiveX, ma rilasciato su licenza Open Source e che promette di essere più sicuro e performante. L'obiettivo è quello di aumentare la potenza delle applicazioni web e di sfruttare meglio le risorse dei pc.
Google lancia Native Client, un sistema simile ad ActiveX, ma rilasciato su licenza Open Source e che promette di essere più sicuro e performante. L'obiettivo è quello di aumentare la potenza delle applicazioni web e di sfruttare meglio le risorse dei pc.

Google ha rilasciato un nuovo software che permetterà agli sviluppatori di programmare software che possano girare direttamente sul sistema operativo invece che nel client web.

Il sistema è stato rilasciato da Google lo scorso lunedì, con licenza open source, ed è stato battezzato con il nome di Native Client. Il programma si trova ancora ad uno stadio primitivo di sviluppo, ma secondo i suoi creatori permette già di sviluppare applicazioni che possano girare più rapidamente ed assomigliare molto alle applicazioni convenzionali create per essere usate offline.

Il portavoce di Google, Brad Chen, ha affermato che «I PC moderni possono eseguire miliardi di operazioni al secondo, ma le attuali applicazioni via web sfruttano solo una piccolissima parte di queste potenzialità». Gli sviluppatori potranno così ad esempio utilizzare Native Client per programmare applicazioni che possano potenziare le possibilità dei servizi di condivisione di foto online; questi potranno così offrire sul loro sito dei potenti e rapidi strumenti di fotoritocco.

Google non si attende una diffusione esplosiva di Native Client: si tratta solo di una versione preliminare nata con lo scopo di esporre alle comunità di sviluppatori software e della sicurezza le potenzialità di questo sistema, e contestualmente di raccogliere le loro opinioni ed i loro contributi.

Native Client assomiglia molto ad ActiveX di Microsoft, ma girerà su Linux e su Mac OS così come su Windows. Il software è stato sviluppato usando un compilatore GNU C; per utilizzare le applicazioni realizzate, l’utilizzatore finale dovrà installare un plugin dedicato sulla sua macchina. Native Client non è stato creato da Google per sostituire nessuna applicazione preesistente, ma al contrario gli sviluppatori potranno usarlo insieme alle altre tecnologie per creare esperienze di navigazione sempre più coinvolgenti e spettacolari. Mentre molti esperti di sicurezza si interrogano sull’effettiva necessità di creare un altro clone di ActiveX, il portavoce di Google comunica che la sicurezza e la stabilità dei sistemi su cui girerà saranno le principali sfide per Native Client.

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