Riprende la lotta per l'etere, al via l'asta per le frequenze di Ipse

L’etere è diventata oramai un campo di gara dove i provider si giocano il dominio delle telecomunicazioni di nuova generazione. L’abbiamo detto molte volte; con l’aumento esponenziale dei servizi mobili, l’etere si è fatto troppo stretto e gli operatori chiedono più spazio, ovvero più frequenze da utilizzare.

Ecco che l’imminente asta pubblica che si svolgerà in Italia per la riassegnazione delle frequenze non utilizzate di Ipse, molto probabilmente si trasformerà in una vera e proprio battaglia.

Vi ricordate di Ipse? Era il quinto gestore italiano di telefonia mobile, che si era aggiudicato le licenze UMTS e quindi le relative frequenze, ma che di fatto mai utilizzò visto che l’azienda fallì prima ancora di partire.


Ipse porta in dote tre blocchi di frequenze che dovranno essere messi all’asta. L’offerta base prevede ben 495 milioni di euro a blocco, ma la prima asta che si dovrebbe tenere tra una quindicina di giorni andrà ovviamente deserta e dunque la vera cifra di partenza sarà di circa 89 milioni di euro.

I gestori e i provider che vi parteciperanno cercheranno inoltre di inserire nell’asta un ulteriore blocco di frequenze e in particolare quella da 900Mhz che è la “frequenza del GSM”. La parte in causa di questa richiesta sarebbe H3G che vorrebbe riuscire ad acquisire questo blocco per un utilizzo o per il futuro standard 4G o per potenziare la sua attuale rete.

In ogni caso, ci si prepara ad un’asta davvero accesa, perché gli attuali partecipanti e cioè “Tim”, “Vodafone”, “H3G” e “Wind” cercheranno di portare a casa il miglior risultato possibile perché come detto, ci si gioca una buona parte del futuro delle telecomunicazioni mobili.

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