AMD festeggia dopo la multa inflitta ad Intel

Quasi contemporaneamente alla dichiarazione ufficiale di Intel in merito alla multa da 1,06 miliardi di euro inflitta dalla Commissione Europea, arriva anche il comunicato stampa di AMD.

Il chipmaker di Sunnyvale esprime grande soddisfazione per questa decisione che permetterà agli utenti di scegliere in libertà tra le offerte presenti sul mercato dei microprocessori x86.

Questa è la traduzione parziale della press release:

La Commissione Europea ha trovato Intel colpevole di aver abusato della sua posizione dominante nel mercato globale dei microprocessori x86, dicendo che ha danneggiato milioni di consumatori europei escludendo deliberatamente i concorrenti per molti anni dal mercato dei microprocessori. Tale grave e prolungata violazione delle norme antitrust non può essere tollerata.

La Commissione ha inoltre affermato che vi è la prova che Intel ha cercato di nascondere le condizioni associate con i suoi pagamenti. La decisione obbliga Intel a cambiare immediatamente tali pratiche e a pagare una multa record 1,06 miliardi di euro.

Dirk Meyer, presidente e CEO di AMD, ha affermato:

La sentenza è un passo importante verso la creazione di un vero e proprio mercato concorrenziale. AMD è sempre stata leader nell’innovazione tecnologica e ci muoveremo da un mondo regolato da Intel ad uno regolato dagli utenti.

Tom McCoy, Vice Presidente Esecutivo di AMD per le questioni giuridiche, ha aggiunto:

Dopo una esauriente indagine, l’Unione Europea ha raggiunto una conclusione, Intel ha infranto la legge e i consumatori sono stati danneggiati. Con questa sentenza l’industria trarrà vantaggio dalla fine del monopolio sui prezzi di Intel e i consumatori europei potranno godere di una scelta più ampia, maggior valore e migliore innovazione.

AMD infine ricorda che ci sono altre indagini analoghe negli Stati Uniti da parte della Federal Trade Commission e del Procuratore Generale di New York, oltre ad una denuncia privata presentata presso la Corte Distrettuale del Delaware che porterà al processo previsto per la primavera del 2010.

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