Microsoft firma 20000 linee di codice Linux

Microsoft ha proposto 20000 linee di codice Linux: sono state accettate e presto potrebbero entrare nel kernel del sistema operativo open source. Si tratta di una mossa interessata ma totalmente nuova: inizia un nuovo periodo nei rapporti tra le parti
Microsoft ha proposto 20000 linee di codice Linux: sono state accettate e presto potrebbero entrare nel kernel del sistema operativo open source. Si tratta di una mossa interessata ma totalmente nuova: inizia un nuovo periodo nei rapporti tra le parti

«Oggi, in una eccezione all’ordinario, Microsoft ha rilasciato 20000 linee di codice per la comunità Linux. Il codice, che include tre driver, è stato proposto alla community per l’inclusione nel kernel Linux. I driver saranno a disposizione della community Linux ed agli utenti e potenzieranno le performance del sistema operativo Linux quando virtualizzato su Windows Server 2008 Hyper-V o Windows Server 2008 R2 Hyper-V». Se ora si ripensa ai vecchi “Get the facts” con cui Microsoft osteggiava Linux fino a pochi anni or sono, è chiaro il cambio di indirizzo avvenuto a Redmond.

Non più nemici, semmai semplici rivali ed eventualmente partner. Microsoft sembra aver spostato il mirino dall’open source, vedendovi un completamento di quelle che sono le peculiarità dei propri prodotti. Gartner ne parlava in quest’ottica già nel lontano 2006, rilevando quanto le parti fossero più complementari che non rivali. L’open source, insomma, può divenire una golosa opportunità anche per Microsoft ed allora starne alla larga non ha più senso strategico compiuto. Il rilascio di 20000 linee di codice è il passo nuovo, è la mano tesa per un periodo di nuovi rapporti. Spiega Sam Ramji, responsabile Microsoft dei rapporti con il mondo “open”: «Vediamo la community Microsoft e la community open source crescere assieme, il che comporta benefici per gli utenti. La community Linux, ad esempio, ha costruito una piattaforma usata da molti utenti. La nostra strategia è di potenziare l’interoperabilità tra la piattaforma Windows e varie tecnologie open source, includenti Linux, per offrire le opportunità che i nostri clienti vanno chiedendo».

Il passo compiuto da Microsoft è giocoforza interessato, ma non per questo meno significativo, anzi: sposare due teorie prima antitetiche significa un cambiamento di orizzonte radicale che ufficializza una conversione in auge per la verità ormai da tempo. Secondo Ramji si tratta di un processo forzato dalla domanda di mercato: Microsoft risponde a quest’ultima e vi fa riferimento nel momento in cui una precisa richiesta giunge al gruppo ed una partnership è in grado di risolvere la questione. L’attuale situazione dell’economia spinge in tal senso: virtualizzazione e soluzioni in grado di offrire performance e risparmio.

L’approccio al mondo open source passa attraverso la licenza GNU General Public License (version 2), la più diffusa nel mondo open source. In questo Microsoft rimane coerente con il passato ed evita la GPLv3, fin dall’inizio pubblicamente osteggiata. Il gruppo ricorda comunque di essere attiva nell’open source più di quanto non si possa credere, e questo perché i lavori non vengono solitamente promossi e si lavora invece su progetti specifici. In questo elenco Microsoft comprende il motore PHP, Apache, Hadoop, Stonehenge, QPID, Axis2 e Firefox.

Lunedì 20 Luglio, una data destinata ad entrare nella storia di Microsoft: le prime linee di codice scritte per Linux sono state accettate. La firma Microsoft potrebbe essere aggiunta tra gli autori del kernel 2.6.32.

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