IMDA: regole comuni per le radio via web

L'Internet Media Device Alliance ha varato Profile 1, un nuovo sistema di certificazione per vincolare i produttori dei dispositivi per la riproduzione delle radio web e i broadcaster ad adottare standard minimi per evitare guerre tra i diversi formati
L'Internet Media Device Alliance ha varato Profile 1, un nuovo sistema di certificazione per vincolare i produttori dei dispositivi per la riproduzione delle radio web e i broadcaster ad adottare standard minimi per evitare guerre tra i diversi formati

Uno standard e un sistema di certificazione per i riproduttori delle stazioni radio online. Sono questi i punti chiave sui quale intende muoversi la Internet Media Device Alliance (IMDA) per offrire ai consumatori prodotti facilmente riconoscibili e con caratteristiche comuni e confrontabili. Il nuovo impegno dell’Alleanza potrebbe portare a un sensibile rilancio dei dispositivi che riproducono i flussi trasmessi dalle radio in Rete.

Battezzato con il nome IMDA Profile 1, il nuovo sistema di certificazione non coinvolgerà solamente i produttori di radio per Internet, ma anche i numerosi broadcaster che quotidianamente offrono informazioni, musica e intrattenimento online. Stando alle prime informazioni, al momento già il 90% delle stazioni radio in Rete rientra nei prerequisiti fissati dal Profile 1, una condizione che porterà il restante 10% dei broadcaster ad allinearsi in tempi brevi.

«Lo streaming dei dati audio via Internet è pronto per affrontare una particolare serie di sfide, dalla progettazione dei codec al formato per le playlist, un numero infinito di scelte devono essere ancora effettuate. Se uno standard universale non venisse stabilito ora, momento nel quale il mercato delle radio via Internet è ancora relativamente in fasce, i produttori rischierebbero di entrare in una nuova guerra tecnologica, simile alla guerra tra Betmax e VHS nel corso degli anni Ottanta. Se ciò dovesse accadere, molti tra i primi utenti si ritroverebbero con prodotti obsoleti: ciò deve essere evitato a qualsiasi costo. Le guerre tecnologiche creano incertezza nel mercato, condizione che danneggia i produttori, i broadcaster e, soprattutto, gli utenti» ha dichiarato Mark Hopgood, membro della IMDA, sottolineando l’importanza di trovare da subito standard e formati comuni per evitare il caos nel settore.

L’appena varato IMDA Profile 1 vuole armonizzare le tecnologie messe in campo per le radio web e fissa alcuni prerequisiti minimi per i riproduttori da commercializzare. Ogni dispositivo certificato dovrà: supportare i file WMA e MP3; essere in grado di riprodurre in streaming da HTTP supportando i redirect di tipo 301 e 302; essere compatibile con le playlist nei formati M3U, ASX, e PLS con supporto per le URL; ricevere streaming in formato stereo tramite due canali o con download univoco contenente un missaggio dei due canali.

I consumatori potranno identificare facilmente i dispositivi aderenti al nuovo sistema di certificazione. Ogni riproduttore sarà infatti dotato di un bollino contenente il logo della IMDA e conterrà indicazioni sul Profile 1. Salvo cambiamenti di programma da parte dei produttori, i primi dispositivi certificati potrebbero debuttare sul mercato in tempo per il fecondo periodo dello shopping natalizio.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti