Onlive fa incetta di finanziamenti

Onlive ha raccolto nuovi fondi da gruppi quali AT&T Media Holdings, Lauder Partners, Warner Bros, Autodesk e Maverick Capital. Il progetto si fa ambizioso e conta già partner tra i maggiori sviluppatori di videogame. Il beta test privato è in corso
Onlive ha raccolto nuovi fondi da gruppi quali AT&T Media Holdings, Lauder Partners, Warner Bros, Autodesk e Maverick Capital. Il progetto si fa ambizioso e conta già partner tra i maggiori sviluppatori di videogame. Il beta test privato è in corso

Onlive, la console che ha promesso di portare anche il gaming nel mondo del cloud computing, ha avviato una nuova tornata di raccolta fondi annoverando tra i propri investitori nuovi grandi nomi. Quella che era una chimera snobbata dai più inizia a dare spessore al proprio marchio, in attesa che il tutto si concretizzi con un device sul mercato. Ma non si tratta di uno sviluppo semplice: prima di affrontare le grandi masse Onlive deve dimostrarsi sostenibile tanto a livello di infrastruttura quanto a livello economico, poiché i costi di gestione centrali sono destinati ad essere assolutamente rilevanti.

Sebbene nessuna cifra sia stata ufficializzata, la nuova tornata di finanziamenti consta in un impegno economico controfirmato da nomi quali AT&T Media Holdings, Lauder Partners, Warner Bros, Autodesk e Maverick Capital. Mentre gli ultimi tre avevano già partecipato anzitempo al finanziamento dell’offerta Onlive, la grande novità dell’ultima raccolta è rappresentata da AT&T, carrier che potrebbe derivare da un accordo con il gruppo importanti vantaggi anche per la propria offerta di connettività.

La promessa di Onlive è ambiziosa poiché potenzialmente distruttiva per l’attuale configurazione del mercato del gaming. Onlive punta infatti ad una piattaforma libera dai vincoli delle console tradizionali, offrendo la possibilità di giocare tramite pc così come tramite un piccolo apposito set-top-box da collegare alla tv. Lo sviluppo dei giochi sarebbe così unico ed il modello di distribuzione farebbe affidamento completo sulla rete: nessun DVD, nessuna installazione, nessuna esigenza hardware. I giochi sono elaborati da un server remoto, mentre il client ha soltanto funzioni di riproduzione e di raccolta degli input di interazione.

I maggiori sviluppatori di videogiochi stanno già collaborando con il gruppo per sperimentare le qualità della nuova proposta. Ad oggi (mentre il tutto è ancora limitato ad un beta test chiuso a poche migliaia di utenti) Onlive mette a disposizione videogiochi noti quali Crysis Warhead, Unreal Tournament 3, Major League Baseball 2K9, Prince of Persia, Bioshock o Burnout Paradise.

Onlive sta ad oggi installando nuovi server per gestire l’enorme traffico veicolato. I nuovi fondi serviranno non solo per la crescita dei data center in progetto, ma anche per la tutela della proprietà intellettuale del gruppo (circa 100 i brevetti pendenti ad oggi). L’apertura al mercato porterà non solo un nuovo concetto di gaming, ma anche nuove formule di pagamento che l’utenza dovrà capire ed accettare come modelli alternativi all’attuale “compra e gioca” inculcato in anni di PlayStation e Xbox. La formula dell’abbonamento è quella che potrebbe meglio sposarsi con la natura di Onlive, ma anche a tal proposito vige al momento massimo riserbo.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti