Wolfram Alpha goes to Hollywood

Wolfram Alpha strizza l'occhio ai cinefili di tutto il mondo elargendo dati strutturati provenienti dal Box office USA e consentendo raffronti, calcoli, valutazioni
Wolfram Alpha strizza l'occhio ai cinefili di tutto il mondo elargendo dati strutturati provenienti dal Box office USA e consentendo raffronti, calcoli, valutazioni

Il film “Avatar” ha incassato per ora 760 milioni di dollari. Ed avere dati aggiornati in proposito è cosa estremamente semplice: basta chiedere a Wolfram Alpha.

Avatar su Wolfram Alpha

Il “ciak si gira” è avvenuto nei giorni scorsi sul blog ufficiale di quello che si definisce come il motore computazionale, l’alternativa ai tradizionali motori di ricerca. Wolfram Alpha, infatti, ha annunciato l’aggiunta di ulteriori dati nel proprio database, arricchendo così una collezione che inizia a farsi sempre più cospicua non soltanto per quel che consente di trovare, ma anche per le sinergie che i dati possono generare dai loro incroci e dalle loro combinazioni.

La novità specifica giunge dal “Box office”: i dati dei tagliandi venduti nei cinema USA entrano a far parte del database motore, consentendo così interessanti raffronti negli andamenti delle vendite dei vari titoli partoriti dalle grandi case di produzione d’oltre oceano. Una sicura manna per i cinefili, un ulteriore passo avanti per un motore che si fa via via sempre più intrigante.

L’obiettivo di Wolfram Alpha, infatti, è quello di raccogliere quanti più dati strutturati possibili, così da consentire ricerche “intelligenti” tra i numeri senza lasciare che la semplice ricorrenza delle parole consegni all’utente le risposte. Wolfram Alpha non vuole solo cercare, ma intende comparare, scegliere, calcolare. Tutto il resto viene di conseguenza: grafici, elenchi, raffronti. E widget come quello seguente, per portare il motore al di fuori dei limiti delle sue pagine:

Il motore ha inoltre annunciato la prossima release dell’apposita App per Android. Sarà in distribuzione al prezzo di 1.99 dollari, evitando quindi l’errore del sovrapprezzo con cui era stata inizialmente distribuita su iPhone allo spropositato ed inaccettabile costo di 49.99 dollari.

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