Un gelato chiamato Android

Il presidente di ARM svela il nome in codice di Android 4.0, denominato "Ice Cream", sulla scia dei precedenti rilasci
Il presidente di ARM svela il nome in codice di Android 4.0, denominato "Ice Cream", sulla scia dei precedenti rilasci

Gelati in arrivo dagli smartphone Android? Non ancora, a meno che gli ingegneri di Mountain View non siano riusciti a trovare un modo per far uscire crema al cioccolato dalla porta USB, o deliziosa vaniglia dal jack audio dei cellulari. Resta però il fatto che in futuro si potrà associare la parola gelato al sistema operativo mobile sviluppato da Google.

Tudor Brown, presidente di ARM, in un’intervista rilasciata a Forbes annuncia infatti il nome in codice per la versione 4.0 di Android, che potrebbe essere etichettata come “Ice Cream“. Nessuna conferma da parte di Google, per ora, ma non rappresenterebbe una novità, e seguirebbe i nomi in codice Gingerbread 3.0 (pan di zenzero) e Honeycomb 3.5 (letteralmente nido d’ape, a volte utilizzato per indicare il miele).

Anche l’attuale versione, Froyo 2.2 (diminutivo di frozen yogurt), segue lo strada scelta da Google per i nomi in codice delle edizioni di Android: ad ogni rilascio, la società di Mountain View sceglie un nome prettamente collegato al mondo dei dessert, procedendo in ordine alfabetico, un pò come Canonical con Ubuntu, associata ogni volta ad un animale diverso.

La fonte, comunque, sembra essere più che affidabile: come presidente di ARM, Brown ha le mani in pasta in numerosissimi progetti targati Android, la cui release schedule gli sarebbe facilmente accessibile. Questo, inoltre, non rappresenterebbe il primo caso in cui un partner di Google tradisce la segretezza dell’azienda di Mountain View in merito al nome di una versione del sistema operativo: Gingerbread è stato infatti rivelato in anteprima da Samsung.

La collezione di statue presenti dinanzi il Googleplex, rappresentante l’androide affiancato dai vari dolci proposti per ogni rilascio, potrebbe dunque arricchirsi di un gelato formato gigante: quando non è ancora noto, ma certamente non prima della seconda metà del 2011.

Photo credit: yomi yomi

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