Webroot compra Prevx: l'antivirus si fa cloud

Webroot acquisisce Prevx: con questa operazione si aprono le porte ad una nuova concezione cloud-based della protezione antivirus
Webroot acquisisce Prevx: con questa operazione si aprono le porte ad una nuova concezione cloud-based della protezione antivirus

Webroot ha operato una importante acquisizione chiaramente rivolta al futuro e non certo priva di ambizioni: facendo proprio il gruppo Prevx, infatti, Webroot si lancia in un nuovo mercato che, guardando tanto al consumer quanto al corporate, punta però dritto verso il cloud computing come realtà nuova da proteggere dalle insidie degli attacchi informatici. L’operazione è quantificata al di sopra dei 10 milioni di sterline e prevede il completo assorbimento del team Prevx (28 persone in tutto) all’interno di Webroot.

«Webroot e Prevx condividono una comune visione circa la necessità di rivoluzionare quel che crediamo sia un mercato che necessita di un drammatico cambiamento»: così il CEO Webroot, Dick Williams, spiega il principio che ha portato il gruppo ad accordare la stretta di mano. L’idea è quella per cui le soluzioni attuali del comparto non siano più allineate con le infrastrutture e con le esigenze odierne, e che in futuro il mercato esprima pertanto una domanda nuova: «Prevx è leader nella protezione antivirus cloud-based e behavior-based», ed è questo ciò che Webroot sta cercando: un sistema che anticipi le minacce e che sia in grado di intervenire prima che si appalesino sul laptop di un dipendente o su di una rete corporate.

Mel Morris, fondatore Prevx, diventerà vicepresidente Webroot e continuerà nelle proprie funzioni quotidiane di general manager del team gestito fino ad oggi. I dettagli dell’operazione ed il significato della stessa ci sono stati illustrati da Marco Giuliani, Malware Technology Specialist del team Prevx:

Quale sarà il ruolo di Prevx nel gruppo Webroot?
«Webroot ha visto in Prevx la società che più si avvicina al proprio modo di approcciarsi al problema sicurezza. Prevx porterà in Webroot tutta l’esperienza da pioniere nel campo della sicurezza in-the-cloud sviluppata in oltre 9 anni di lavoro. L’intero team continuerà a lavorare allo sviluppo di tecnologie cloud unite a soluzioni di ricerca automatizzata. La squadra sarà ribattezzata come “Prevx Labs, parte del gruppo Webroot”»

Quali sono i rischi che Prevx è in grado di arginare a livello di infrastruttura cloud?
«Prevx è un prodotto innovativo alla lotta contro i software nocivi poiché approccia il concetto di sicurezza informatica non più in maniera standard, come fanno da sempre i software antivirus, bensì utilizzando nuove tecnologie in the cloud. Tutti gli utenti Prevx fanno parte della comunità Prevx, concetto alla base della filosofia del programma. Ogni software che viene eseguito in uno dei PC controllati da Prevx viene analizzato dal client e le informazioni tecniche del file vengono analizzate da un database centrale remoto, adibito a correlare le varie informazioni che giungono da tutti i client Prevx. Grazie a questa analisi in tempo reale eventuali nuovi malware vengono scoperti in maniera istantanea, eliminando totalmente il gap che viene a crearsi solitamente tra il rilascio di un nuovo malware e i tempi di risposta di un antivirus standard»

Qual è il futuro delle soluzioni per pc di Prevx?
«Stiamo attivamente lavorando con Webroot per pianificare una roadmap da seguire nei prossimi mesi. L’idea è quella di riuscire ad unire totalmente le due tecnologie al fine di fornire servizi basati su tecnologie cloud sempre più efficienti. Prevx è in grado di fornire tutta l’esperienza di una tecnologia in-the-cloud all’avanguardia unita ad un client estremamente leggero e performante. Webroot è una società con un business molto più ampio del nostro, con molti più clienti e una diffusione su scala mondiale. Le due società, combinate, forniranno un servizio sempre più completo ed efficiente a tutti i nostri clienti consumer e aziendali. Nell’immediato, Prevx continuerà comunque lo sviluppo di Prevx 4, ormai in stadio avanzato, che sarà portato a termine e rilasciato nel 2011. Il brand ufficiale del prodotto, tuttavia, è ancora da decidere»

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