Crisi egiziana: sopravvivere sul Web a un blackout

La crisi egiziana mette in evidenza nuovi metodi per connettersi alla rete nonostante i blackout.
La crisi egiziana mette in evidenza nuovi metodi per connettersi alla rete nonostante i blackout.

La gravissima crisi in cui versa l’Egitto in questi giorni può essere vista anche come un laboratorio per scoprire le innumerevoli strategie per riuscire a restare sul Web nonostante tutto.

Le restrizioni sempre più grandi a Internet (cosa che ha suggerito a Wired una domanda: Esisterebbero le rivoluzioni senza Internet?) hanno visto moltiplicarsi le soluzioni, a volte geniali, dei giovani studenti egiziani per continuare a diffondere la loro voce.

Possiamo separare queste strategie in due momenti: quando la copertura Internet era ancora parziale; black out prossimo al totale.

Nel primo caso, alle restrizioni il popolo di Twitter e Facebook, tanto importante per la diffusione e l’organizzazione delle proteste da essere tra i primi bloccati dal governo Mubarack, ha sfruttato alcune opportunità per sfuggire ai controlli. Eccone alcune:

Applicazioni di terze parti: Utilizzando il proprio smartphone oppure Hotsuite molti sono riusciti a superare il blocco degli SMS.

I proxy: Quando il governo ha messo le mani sui server, la prima idea dei manifestanti è stata quella di utilizzare i proxy, che permettono di aggirare i blocchi. Molti utenti di Facebook hanno condiviso gli indirizzi per diffondere questa possibilità. Unico svantaggio: bisogna accettare dei banner, coi quali questi servizi si finanziano. Naturalmente esistono anche dei software, come Tor, che permettono una navigazione anonima.

VPN: I server virtuali permettono di navigare facendo credere alla censura che l’internauta provenga da altri paesi, ma è solo questione di tempo prima che la polizia trovi adeguate misure.

Ora che il blocco si fa molto più duro (entro venerdì il 93 per cento della copertura di Internet sarà completamente oscurata: qualcuno lo ha già definito il peggiore della storia) si stanno sviluppando delle originali tecniche che mostrano quale potrebbe essere lo scenario di un paese in cui si decidesse di spegnere Internet.

Vecchie tecnologie: Fax, modem a 56k, le radio. Il gruppo Anonymous ha stilato un elenco di metodi più o meno sicuri per superare il blocco.

Una vera e propria guerra nella guerra, dalle strade al Web, fatta di frequenze, IP nascosti, vecchi Dial Up ancora attivi: ad esempio sono comparsi su Twitter numeri ai quali collegare il proprio modem, come quello di French Data Network, +33 1 72 89 01 50, che permette una connessione, lenta e costosa, ma stabile.

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