iOS 4.3.1, il jailbreak è servito

Il Dev-Team annuncia il rilascio di una nuova versione dei tool per il jailbreak, in grado di funzionare anche con iOS 4.3.1 su numerosi dispositivi.
Il Dev-Team annuncia il rilascio di una nuova versione dei tool per il jailbreak, in grado di funzionare anche con iOS 4.3.1 su numerosi dispositivi.

Il Dev-Team ha dato nuovamente scacco matto ad Apple. Il gruppo di hacker che si occupa dello sviluppo dei tool per il jailbreak dei dispositivi della Mela ha infatti annunciato l’arrivo di una nuova versione in grado di effettuare tale procedura anche su iOS 4.3.1, l’ultima versione del sistema operativo mobile firmato Cupertino. Ancora una volta il rilascio è avvenuto di domenica, come accade ormai da diverso tempo.

PwnageTool (Mac) e ultrasnow (Windows) sono dunque in grado di aggirare il blocco imposto da Apple e di aprire le porte allo store alternativo Cydia, grazie al quale è possibile installare una serie di pacchetti aggiuntivi in grado di implementare nuove funzionalità nei dispositivi e di fornire nuove applicazioni non approvate dalla società per il loro ingresso nell’App Store. Il tutto, senza dover collegare il dispositivo in uso al proprio computer ad ogni accensione: il jailbreak in questo caso è di tipo untethered e perdura anche a seguito di ogni riavvio.

I dispositivi coinvolti in questo aggiornamento del jailbreak sono in sostanza la quasi totalità dei prodotti iOS per cui è disponibile l’ultima versione del sistema operativo: iPhone 4 (solo GSM, in quanto il modello Verizon non ha ancora ricevuto l’update alla versione 4.3.1) e 3GS, iPod Touch 3G e 4G, la seconda generazione di Apple TV ed il primo iPad. Per quanto riguarda il recente iPad 2, invece, è necessario attendere ancora alcune settimane, affinché venga individuato il modo migliore per sfruttare l’exploit in questione.

Nonostante gli sforzi degli ingegneri di Cupertino, dunque, gli hacker del Dev-Team riescono a rispondere colpo sul colpo ai rilasci di nuove versioni di iOS. In questo caso il merito di aver individuato l’exploit è in buona parte di Stefan Esser, che dopo aver rintracciato la vulnerabilità ha subito messo le proprie conoscenze a disposizione del team di giovani programmatori che riuniti sotto un’unica bandiera continuano ad aggirare i vincoli e le limitazioni poste dalla Mela.

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