PlayStation Network, primi utenti truffati

2000 dollari sono stati prelevati dal conto corrente di uno degli utenti PlayStation Network di cui sono stati trafugati i dati dai server Sony.
2000 dollari sono stati prelevati dal conto corrente di uno degli utenti PlayStation Network di cui sono stati trafugati i dati dai server Sony.

Rory Spreckley, utente PlayStation Network di Adelaide, è il primo ad essere caduto vittima dei cracker che hanno sottratto i dati dai server Sony durante l’attacco perpetrato tra il 17 ed il 19 aprile scorso. Ed è questa una notizia di enorme importanza, perché testimonia l’avvenuto furto dei dati delle carte di credito e, al contempo, la disponibilità in chiaro di informazioni che Sony sosteneva di aver protetto dietro crittografia.

La truffa ai danni di Rory Spreckley è avvenuta nei giorni scorsi, a distanza di circa una settimana dall’attacco: l’utente si è trovato un addebito sul conto corrente pari a 2000 dollari, ed è questo il rischio che corrono 2.2 milioni di utenti tra i 70 milioni di cui è composto l’intero network. Non essendo noti i nomi di coloro a cui le informazioni sottratte fanno riferimento, ogni singolo componente del PlayStation Network è oggi potenzialmente a rischio ed ha il dovere di controllare la propria carta di credito per evitare che possano registrarsi problemi di questo tipo.

La somma prelevata è per certi versi strana. Strano, infatti, è soprattutto il fatto che venga richiesta una cifra tanto elevata, poiché con somme minori estese su più utenti si potrebbero ricavare cifre molto maggiori senza tuttavia dare nell’occhio e senza forzare l’allarme. La sensazione è quella di avere di fronte una sorta di azione dimostrativa, un modo per dimostrare che i dati sono stati effettivamente trafugati ed il pericolo immediatamente urgente. Altri casi sarebbero già stati inoltre segnalati anche in Europa, ed ogni volta la cifra sarebbe nell’ordine del migliaio di euro.

Nei giorni scorsi i cracker si sono fatti vivi tramite un forum underground ed hanno fatto capire che il database delle informazioni sarebbe in vendita per una cifra pari a circa 100 mila dollari. L’offerta sarebbe stata proposta alla stessa Sony, la quale potrebbe chiudere il caso cedendo semplicemente al ricatto. La situazione è però in questo momento delicata e la truffa allo sfortunato Rory Spreckley (vittima sacrificale casuale) è ciò che conferma chi, in questa fase, ha ancora il coltello dalla parte del manico.

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