Microsoft assolda un hacker di 14 anni

Microsoft ha preso sotto la sua ala protettrice il ragazzino 14enne responsabile dell'hack al sistema online di Call of Duty: Modern Warfare 2.
Microsoft ha preso sotto la sua ala protettrice il ragazzino 14enne responsabile dell'hack al sistema online di Call of Duty: Modern Warfare 2.

Poche settimane fa un hacker di soli 14 anni aveva bucato la piattaforma Xbox Live ed era riuscito a diffondere a tutti i giocatori di Call of Duty: Modern Warfare 2 un falso allarme phishing. Microsoft ha notato il talento del ragazzino e ha deciso di assoldarlo per mettere a frutto le sue capacità informatiche e indirizzarlo verso un uso legale delle sue conoscenze. E per evitare, al contempo, guai.

Ad annunciare la particolare situazione è Paul Rellis, manager generale della divisione irlandese di Microsoft, il quale ha spiegato come l’azienda abbia deciso di collaborare con l’adolescente di Dublino dopo che all’interno del gruppo si erano preoccupati per il fatto che le informazioni sensibili degli utenti Xbox Live potessero essere state compromesse dopo quanto fatto con l’hack di Modern Warfare 2.

In quell’occasione, infatti, era stato diramato un allarme in tutto il mondo, correlato al fatto che era un momento difficile per la sicurezza sui network per il gaming online: la piattaforma PlayStation Network di Sony era stata appena bucata ed erano stati rubati dati sensibili di circa 77 milioni di utenti, dunque Microsoft temeva che si potesse verificare un attacco anche al proprio sistema al pari di quanto accaduto alla concorrenza.

L’attacco al PlayStation Network è sembrato a più riprese esser correlato alla lezione che ha voluto dare Sony all’hacker che ha bucato la PlayStation 3 ed ha consentito, in tal modo, di far girare illegalmente i giochi su tale console. Microsoft ha valutato la questione ed ha deciso di seguire un approccio totalmente diverso, più collaborativo e meno ostruzionistico: Microsoft non vuole “stuzzicare” gli hacker e, anzi, con la collaborazione stretta con il ragazzino irlandese dimostra come l’azienda sia disponibile a collaborare con coloro che hanno un talento particolare nell’ambito informatico. Un lieto fine, in questo caso, anche se ancora non si sa cosa il gruppo voglia proporre in futuro al giovane.

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