Siria, addio al filtro "made in Italy" per il web

La società milanese Area SpA dice addio al progetto per la realizzazione di un filtro in grado di intercettare i contenuti sul web siriano.
La società milanese Area SpA dice addio al progetto per la realizzazione di un filtro in grado di intercettare i contenuti sul web siriano.

Il web in Siria non sarà minacciato dal regime di Assad: secondo quanto pubblicato da La Repubblica e successivamente riportato anche da Bloomberg, infatti, la società milanese Area SPA, incaricata dal Governo siriano di realizzare un sistema di filtraggio del web, avrebbe rinunciato all’incarico ed avrebbe assicurato che il progetto non verrà mai ultimato.

A scrivere la parola fine è stato Fabio Ambrosetti, uno degli avvocati della società con sede a Milano, la quale ha dunque ceduto alla pressione nata in seguito alla notizia della volontà da parte di Assad di realizzare un simile strumento. Numerosi sono stati i gruppi che si sono opposti alla creazione di tale filtro, il quale avrebbe permesso alle autorità siriane di intercettare ogni contenuto trasmesso via Internet all’interno dei confini della nazione per combattere eventuali rivolte da parte dei dissidenti.

Nadim Houry, ricercatore di Human Rights Watch, ha accolto con sollievo la notizia, evidenziando come il Governo siriano non potrà avere a disposizione quella che può essere considerata una vera e propria arma nella lotta all’opposizione. Qualora fosse stato ultimato, il sistema di filtraggio made in Italy avrebbe messo in pericolo numerosi cittadini siriani, non solo in termini legali ma soprattutto fisici: nel corso degli ultimi mesi sono diverse decine le persone morte durante gli interrogatori da parte delle autorità ed un eventuale nuovo strumento di repressione nelle mani del regime di Assad avrebbe con ogni probabilità incrementato tale numero.

 

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