iBooks Author: libera la vendita su altri store

Apple modifica l'EULA di iBooks Author, allargando la distribuzione a canali diversi da iBookstore.
Apple modifica l'EULA di iBooks Author, allargando la distribuzione a canali diversi da iBookstore.

Si risolve una delle polemiche più accese che hanno coinvolto negli ultimi tempi Apple: la vendita di libri generati con il nuovo iBooks Author. Così come sottolineato qualche settimana fa, la prima versione dell’applicazione per la creazione facilitata di libri digitali conteneva una brutta sorpresa per gli utenti: la vendita esclusiva dei contenuti realizzati su iBookstore. Oggi Cupertino appiana parzialmente ogni disguido, aggiornando l’EULA del servizio.

L’arrivo della versione 2.0.1 di iBooks Author, impercettibile aggiornamento del neonato software per l’editing di eBook multimediali volto a risolvere rari bug con libri di testo particolarmente ricchi di video e immagini, propone infatti un nuovo accordo di licenza fra l’utente e la Mela: la vendita esclusiva dei contenuti è stata abolita, a rimanere vincolato a iBookstore è unicamente il formato.

In altre parole, Cupertino non rivendica alcun diritto sui testi generati dall’utente, di cui l’autore stesso detiene la ovvia proprietà intellettuale, e garantisce quindi che gli stessi possano essere distribuiti tramite canali di vendita diversi da quelli targati Mela. Allo stesso tempo, però, i file in formato .ibooks rimangono esclusivi per iBookstore. E proprio in merito a quest’ultimo, il nuovo EULA separa il contratto di iBooks Author da quello di iBookstore, così da non generar ulteriore confusione fra gli utenti.

Che cosa cambia, quindi, nella sostanza? Apple si riserva il diritto di godere della multimedialità dei libri creati con il proprio tool gratuito, mentre l’autore può riutilizzarne i testi anche su altre piattaforme. Ad esempio, si può ora esportare il tutto in formato .PDF e distribuirlo tramite altri store, come quello di Amazon. Certo, iBooks Author fa della multimedialità la propria forza e privarsi, quindi, di tutte le sue funzionalità aggiuntive non avrebbe molto senso per la vendita sui negozi online i più disparati, ma è anche vero che tali feature comunque funzionano solo all’interno dell’environment targato Mela. Può sembrare, di conseguenza, una concessione da poco, ma basti pensare a come nemmeno pochi giorni fa la vendita in altri formati tutto era fuorché ammessa.

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