Apple: 33 milioni di iPhone e 12 milioni di iPad per il Q2?

Secondo Gene Munster, nel Q2 2012 Apple potrebbe aver venduto 33 milioni di iPhone, 12 milioni di iPad e 4,3 milioni di Mac.
Secondo Gene Munster, nel Q2 2012 Apple potrebbe aver venduto 33 milioni di iPhone, 12 milioni di iPad e 4,3 milioni di Mac.

A una settimana dall’appuntamento ufficiale con i risultati del secondo quarto fiscale, con l’annuncio di Tim Cook previsto per il 24 aprile, gli analisti predicono le possibili vendite dei prodotti targati Mela. E, nonostante i dati effettivi potrebbero discostarsi lievemente dalle aspettative di Wall Street, si prospetta un trimestre di grandi successi per Cupertino.

A svelare tali ipotesi è l’ormai noto Gene Munster, uno degli analisti di Piper Jaffray più attento al mondo Apple, il quale ipotizza una vendita totale di 33 milioni di iPhone, 12 milioni di iPad e 4,3 milioni di Mac per questo periodo fiscale di riferimento. Il dato sarebbe diverso dalle predizioni di Wall Street che, pur sottostimando la portata di iPhone, ha scommesso su vendite iPad e Mac più alte.

La borsa americana, infatti, crede che Apple annuncerà 30,5 milioni di iPhone, 13 milioni di iPad e 4,4 milioni di Mac, facendo leva sul traino del nuovo iPad, presentato lo scorso 7 marzo. In realtà, sarebbe ancora il melafonino l’oggetto targato Mela di culto, con delle vendite di iPhone 4S che non subiscono arresti nonostante i continui rumor sull’imminente iPhone 5, così come già appurato nel corso di questa settimana.

Munster non sembra però preoccupato dalla possibile divergenza tra Wall Street e i risultati fiscali effettivi, perché le cifre rimangono comunque molto alte e la disponibilità di prodotti amati, come appunto il nuovo iPad, dilungata nel tempo, è segno di come la richiesta sia elevatissima:

«Abbiamo notato che i tempi d’attesa per tutte le versioni del nuovo iPad siano di 1-2 settimane su Apple Store, segno di come una sana domanda non sia calata».

In realtà, così come sottolineato qualche giorno fa, i lunghi tempi d’attesa potrebbero anche dipendere dalle nuove norme di protezione dei lavoratori scelte da Foxconn, che porterebbero al lecito effetto collaterale di una diminuzione degli iPad prodotti nell’arco di una giornata.

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