iPhone e iPad in testa per il CTR dei banner pubblicitari

Gli utenti di iPhone e iPad sono più propensi a premere i banner pubblicitari presenti all'interno delle applicazioni ad-supported.
Gli utenti di iPhone e iPad sono più propensi a premere i banner pubblicitari presenti all'interno delle applicazioni ad-supported.

iPhone e iPad sono tra i dispositivi capaci di garantire il miglior ritorno in termini di investimenti pubblicitari. A svelarlo è uno studio condotto da Jumptap, che prendendo in esame i dati raccolti nel corso del primo trimestre 2012 stila una classifica di smartphone e tablet in base al loro CTR (Click-Through Rate), ovvero a quante volte gli utente premono sui banner visualizzati all’interno delle applicazioni.

In testa, va specificato, c’è Amazon Kindle Fire, tablet da 7 pollici equipaggiato con una versione modificata di Android, che ha fatto registrare un CTR pari all’1,02%. Seguono iPad con lo 0,9%, iPhone (0,84%), Samsung Galaxy Note (0,58%), Samsung Galaxy S e Samsung Galaxy Tab (0,53%), Sony Xperia Mini (0,42%) e infine Barnes & Noble Nook (36%).

Se il motivo per cui chi è in possesso di un Kindle Fire è portato a premere più spesso le inserzioni pubblicitarie può essere spiegato con il modello di business messo in campo da Amazon, fortemente improntato sulla distribuzione dei contenuti multimediali, le cifre fatte registrare da iPhone e iPad sembrano più difficili da spiegare. In passato si è parlato più volte della possibilità che il CTR possa crescere in modo direttamente proporzionale con la diagonale dei dispositivi, ma una percentuale così alta del melafonino sembra smentire questa valutazione.

Il sistema operativo equipaggiato, dunque, pare giocare un ruolo di primaria importanza nel comportamento degli utenti. Un dato da tenere in considerazione per sviluppatori e coloro che hanno intenzione di investire nell’advertising mobile per la promozione di servizi o prodotti. Va infine precisato che App Store contiene un numero inferiore di applicazioni ad-supported (cioè gratuite ma finanziate dalle pubblicità) rispetto al Google Play di Android.

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