Il panorama delle Smart City in Italia

Le Smart City sono presenti anche in Italia e dimostrano la capacità del paese di proporsi in alcuni casi come importante esempio di innovazione.
Le Smart City sono presenti anche in Italia e dimostrano la capacità del paese di proporsi in alcuni casi come importante esempio di innovazione.

Smart City, ovvero città intelligenti: un paradigma accolto da numerose nazioni nel mondo, tra le quali anche l’Italia. Benché frequentemente caratterizzato da un’estrema inerzia nel recepire i cambiamenti, lo Stivale negli ultimi anni ha dimostrato di voler stare al passo con il resto del pianeta nell’evolversi nella direzione di una gestione intelligente delle risorse, del territorio e delle tecnologie. Numerosi sono quindi gli esempi italiani di Smart City, con diversi altri pronti a trasformarsi in realtà. L’impegno del Governo nel favorire gli investimenti in tal senso ha sicuramente accelerato i progetti, ma un successivo taglio (orientato al dirottamento dei fondi verso un fondo per gli esodati) ha parzialmente raffreddato gli entusiasmi pur intaccando solo in minima parte le potenzialità dell’impegno istituzionale.

Una delle ultime iniziative dal punto di vista temporale riguarda Bologna: il capoluogo emiliano ha infatti recentemente annunciato un accordo con l’omonima università per dar luogo a “Bologna Smart City”, un progetto che condurrà la città verso un futuro maggiormente sostenibile. Gli argomenti che saranno trattati da tale progetto sono diversi: dalla valorizzazione dei beni culturali alla creazione della Rete Civile Iperbole (fortemente orientata al cloud ed in grado di introdurre un nuovo livello di digitalizzazione nei servizi urbani), dalla creazione di reti intelligenti (sia dal punto di vista delle risorse energetiche che per quanto concerne la banda larga) alla mobilità, passando per il miglioramento della gestione locale dei quartieri (sicurezza, rifiuti, comfort delle abitazioni), sanità ed educazione.

Se a Bologna il tutto è quindi ancora in divenire, altrove invece il concetto di Smart City ha già preso piede in maniera concreta. È il caso ad esempio di Pisa, che insieme a Carrara ha dato il via al progetto “Tap&Park”: trattasi di un servizio basato su di un’infrastruttura informatica accompagnata da una rete di sensori ed altri sistemi di rilevazione che consente di conoscere in tempo reale i posti auto disponibili nelle proprie vicinanze. In questo modo, quindi, i cittadini possono evitare inutili giri alla ricerca di un parcheggio, risparmiando in termini di carburante e riducendo le emissioni di gas di scarico. Mediante un’app per smartphone è possibile quindi trovare un parcheggio, pagarlo, estendere la durata della sosta senza recarsi alla propria auto e ricevere una notifica a pochi minuti dalla scadenza.

Ancora oltre ha invece deciso di andare la città di Venaria Reale, recentemente premiata nel corso della SMAU 2012 proprio per i progetti portati avanti nel settore delle Smart City. Da alcuni anni, infatti, i cittadini hanno a disposizione una smart card che se inizialmente aveva l’obiettivo di semplificare l’acquisto di medicinali in farmacia, ad oggi offre una miriade di opportunità: essa può essere infatti utilizzata per la mensa scolastica dei bambini così come per accedere in piscina, per noleggiare biciclette e per eseguire numerose altre operazioni. L’idea, inoltre, è in continua espansione e riscuote frequentemente pareri positivi a livello nazionale, ponendo la cittadina piemontese come chiaro esempio di gestione intelligente delle risorse e delle nuove tecnologie.

Restando sempre in Piemonte, Torino ha avviato un progetto sperimentale in collaborazione con Telecom Italia per la creazione di nuove cabine telefoniche intelligenti: dotate di pannelli solari per ridurre al minimo la dipendenza dalle tradizionali sorgenti di alimentazione, tali cabine offrono oltre ai classici servizi di telefonia anche una serie di opportunità aggiuntive basate sull’accesso ad Internet, consentendo ad esempio di ottenere informazioni in ambito turistico, di accedere al Web ed ai principali social network, così come di essere aggiornati sulle novità riguardanti la città. A breve distanza sono inoltre collocate delle colonnine per la ricarica di mezzi di trasporto personali basati sull’elettricità, come biciclette oppure motorini.

A Bari, invece, il consiglio comunale ha avviato un progetto mirato a sensibilizzare i cittadini sulle problematiche legate ai trasporti, incentivando l’utilizzo di autoveicoli verdi: in diversi punti della città (al porto, in prossimità di alcuni parchi ed in altri punti importanti) saranno installate apposite colonnine per la ricarica di auto elettriche, permettendo così ai cittadini del capoluogo pugliese di non temere di restare a piedi. Inoltre, coloro che acquisteranno un veicolo elettrico potranno usufruire di alcuni vantaggi quali la possibilità di circolare anche in zone a traffico limitato oppure di parcheggiare gratuitamente entro le strisce blu.

Genova ha messo in piedi un progetto ambizioso che, nell’arco del decennio 2010-2020, porterà sul campo 11 miliardi di euro in investimenti. L’obiettivo “smart” è perseguito sotto più punti di vista: fonti rinnovabili, smart grid, mobilità elettrica, edilizia sostenibile, uso razionale dell’energia ed altro ancora. L’idea è quella di sposare tali investimenti con la necessità di recuperare parti della città in degrado, dando ossigeno alla riqualificazione ambientale e ricavandone risparmi in grado di ripagare nel lungo periodo l’investimento infuso.

L’Agenda Digitale

Sul fronte delle sovvenzioni statali, l’Italia si è dimostrata negli ultimi anni particolarmente interessata alle tematiche legate alla sostenibilità ed alla realizzazione di città intelligenti. L’Agenda Digitale, ad esempio, prevede che la cabina di regia si occupi anche di tale problematica, proponendo una serie di soluzioni che possano condurre il paese verso un futuro sostenibile guidato dallo sviluppo tecnologico. Le linee di azione proposte vanno quindi nella direzione di città in cui i cittadini possano essere coinvolti nelle decisioni locali, possano trarre giovamento dall’adozione delle nuove tecnologie in svariati ambiti ma soprattutto siano aiutati nella creazione di nuove aziende in grado di sfruttare tali tecnologie.

Dalla produzione di energia con fonti sostenibili all’organizzazione della mobilità, passando per lo sviluppo di soluzioni informatiche in grado di integrare i servizi e renderli facilmente accessibili ai cittadini, economici e puliti, l’Italia intende quindi abbracciare in toto la rivoluzione Smart City. I milioni messi sul piatto sono stati inizialmente 655, salvo tagli successivi nell’ordine dei 30 milioni di euro, con due bandi aperti per accogliere nuove idee e stabilire quindi la rotta da seguire per rendere l’Italia un paese in generale sempre più intelligente.

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