LinkedIn Buzzwords: le statistiche dei curriculum

Il social network delle professioni pubblica la classifica degli aggettivi più adoperati nei profili: gli europei sono più conservativi.
Il social network delle professioni pubblica la classifica degli aggettivi più adoperati nei profili: gli europei sono più conservativi.

Si chiama Buzzwords e rappresenta per LinkedIn ciò che Zeitgeist è per Google o Trends per Twitter: la statistica che rappresenta meglio, in aggregato, l’evoluzione dei grandi numeri presenti in un social network. In questo caso, una classifica dei termini più adoperati nei quasi duecento milioni di profili attivi sul sito: uno specchio fedele del mondo del lavoro nella rete sociale.

LinkedIn è un social molto diverso dagli altri, perché finalizzato, ma come capita spesso il suo punto di osservazione più limitato è prezioso per un’analisi delle modificazioni della società più di quanto lo siano ambienti più generici, dalle caratteristiche così ampie da non essere quasi trattabili (come nel caso di Facebook, così popolato da corrispondere, in pratica, a un’intera fetta del mondo stesso).

La classifica pubblicata sul suo blog, invece, racconta già dei nostri tic culturali e di come la crisi economica influenza le nostre strategie di autorappresentazione. Quelle dell’anno 2012 si potrebbero riassumere così: creativi contro affidabili. I primi distribuiti lungo l’asse Stati Uniti – Canada – Australia, i secondi concentrati nel Vecchio Continente.

  • Analitico: Svizzera
  • Creativo: Australia, Canada, Germania, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Singapore, Svezia, Stati Uniti
  • Efficace: India
  • Sperimentale: Brasile
  • Motivato: Malesia, Arabia Saudita, Sud Africa, Emirati Arabi, Regno Unito
  • Multinazionale: Egitto, Indonesia
  • Responsabile: Francia, Italia
  • Specializzato: Spagna

LinkedIn è una vetrina e come tale mostra il carattere di ogni mercato interno. Così, i brasiliani spingono verso il carattere di sperimentatore, nel sudest asiatico copiano gli americani e si descrivono in maggioranza come “creativi” (dimostrando, paradossalmente, di non esserlo). Quando invece si tocca la culla della civiltà occidentale si sprecano gli affidabili, gli analitici (specialità svizzera: qualche dubbio?) e anche i responsabili: così si definiscono in particolare italiani e francesi.

LinkedIn Global Buzzwords

I termini più utilizzati cambiano da paese a paese, da cultura a cultura.

La mappa mondiale degli aggettivi di LinkedIn è in costante evoluzione. Nel 2011 gli italiani, ad esempio, preferivano puntare sul problem solving: cosa ci ha fatto cambiare idea? Non si resiste alla tentazione di pensare che se l’anno scorso il profilo tipico su LinkedIn era quello di chi voleva assicurare di essere in grado di aggiustare le cose – in piena crisi e inizio dell’era Monti – oggi si ritiene più strategico rassicurare l’eventuale datore di lavoro che non si contribuirà ad ulteriori danni.

Ma, battute a parte, le statistiche delle reti sociali spesso ci azzeccano, non soffrendo dell’ineluttabile scarto con la realtà dovuto alla consapevolezza dell’intervistato in un comune sondaggio: effetto, in questi siti, quasi annullato. Nel caso di Buzzwords, emerge tutto il carattere poco innovativo del nostro paese rispetto ad altri. Che la conservazione dello status quo siano preferito all’aggettivo creativo la dice lunga sulla strada da percorrere, ad esempio, se si vorranno aiutare le startup in questo paese.

E c’è anche un suggerimento in più: questa classifica può essere utile a chi voglia creare un profilo più originale, ma consapevole delle tendenze. Uno strumento interessante è LinkedIn Today, per restare aggiornati sulle richieste degli head hunter e i case history.

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