Tra cinque anni arriverà la morte dei pixel?

Dall'Università di Bath è in arrivo un codec multimediale vettoriale per la produzione di filmati indipendenti dalla risoluzione del display.
Dall'Università di Bath è in arrivo un codec multimediale vettoriale per la produzione di filmati indipendenti dalla risoluzione del display.

Il mercato della multimedialità da diverso tempo vede una continua corsa da parte dei produttori all’aumento del numero di pixel per i propri dispositivi. Schermi con risoluzioni maggiori, TV in grado di offrire qualità mai viste, apparecchi di riproduzione di elevate capacità. Tutto ciò potrebbe presto diventare un semplice ricordo: presso l’Università di Bath è infatti in fase di sviluppo un sistema per la compressione di filmati multimediali utilizzando tecniche vettoriali, rendendo sostanzialmente obsoleto il termine “pixel”.

Fino ad oggi il paradigma prevalente è stato infatti quello orientato proprio ai pixel, i minuscoli “mattoncini” che posti uno di fianco all’altro vanno a comporre le immagini sui display di PC, TV, smartphone ed altri device elettronici. Maggiore è il numero di pixel per unità di superficie, migliore è la qualità delle immagini. Film, immagini ed altri contenuti sono dunque vincolati al numero di pixel che li compongono, con risultati differenti a seconda della risoluzione del display: l’utilizzo di un approccio vettoriale, invece, rende ogni contenuto indipendente dalla risoluzione, permettendo di ingrandire o rimpicciolire qualsivoglia immagine o frame senza perdite in termini di qualità.

Il problema principale che ha impedito l’imporsi di tecnologie vettoriali è stata l’impossibilità di ottenere immagini dinamiche mediante tali tecniche, ma presso l’Università di Bath tale ostacolo sembra oramai esser stato aggirato. I ricercatori sono ora all’opera sullo sviluppo di un codec che possa rendere possibile la fruizione di contenuti vettoriali su ogni dispositivo, implementando funzionalità di codifica e decodifica in grado di migliorare sensibilmente il mondo della multimedialità digitale.

Tale innovazione potrebbe quindi rinnovare profondamente l’intero comparto, abolendo definitivamente la parola “pixel” dal vocabolario dell’informatica. I campi di applicazione sarebbero infatti sterminati e potenzialmente in grado di avviare una vera e propria rivoluzione. Una rivoluzione che secondo gli autori della scoperta potrebbe avvenire molto presto, entro al più cinque anni.

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