Antivirus poco efficaci, meglio le suite

Uno studio dimostra l'inefficacia dei software a pagamento. Meglio installare un antivirus gratuito per avere lo stesso livello di protezione.
Uno studio dimostra l'inefficacia dei software a pagamento. Meglio installare un antivirus gratuito per avere lo stesso livello di protezione.

Gli antivirus sono poco efficaci nel bloccare le nuove minacce informatiche, meglio installare una suite di sicurezza che fornisce una protezione a 360 gradi. Gli utenti che non vogliono utilizzare un software completo dovrebbero optare per un prodotto gratuito. Secondo uno studio condotto da Imperva, in collaborazione con il Technion-Israel Institute of Technology, non ha senso spendere denaro per un antivirus a pagamento. L’individuazione dei nuovi malware richiede fino ad un mese di tempo, per cui meglio tenere i soldi nel portafoglio.

La ricerca della società di sicurezza con sede a Redwood City è stata condotta su 40 software antivirus, utilizzando 82 diversi malware. I risultati sono stati abbastanza sorprendenti: la percentuale di rilevazione iniziale è stata solo del 5% e gli update per individuare i nuovi virus sono stati rilasciati dopo quasi un mese. I consumatori e le aziende spendono ogni anno oltre 7 miliardi di dollari in antivirus, circa la metà del giro d’affari complessivo (17,7 miliardi), ma i dati dello studio hanno dimostrato che per proteggere il proprio computer è sufficiente un software gratuito, come Avast e Emsisoft, due dei prodotti con la migliore “detection rate”. La spiegazione di questa debacle è ovvia: i creatori di virus sono più veloci delle software house.

Oggi circolano su Internet quasi 50 milioni di virus diversi, per cui diventa sempre più difficile bloccare in tempo gli attacchi informatici. La vecchia metodologia basata sulle signature ha ormai perso la sua efficacia ed è destinata a scomparire. Per fare un esempio, il malware Flame è stato scoperto (dai Kaspersky Lab) cinque anni dopo la sua attivazione. Le stesse aziende hanno iniziato a sviluppare nuove tecnologie che tengono conto di altri fattori, tra cui il traffico di rete, l’accesso a server e database, attività sospette dei file e le sorgenti dell’attacco. Non è un caso che il termine “antivirus” è praticamente scomparso dai siti web delle software house più famose. Symantec, ad esempio, pubblicizza la suite Norton Internet Security per gli utenti consumer e Symantec Endpoint Protection per l’utenza business.

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