Apple brevetta il trasferimento di prossimità

Apple brevetta uno speciale trasferimento di prossimità per sfruttare i device iOS come piena estensione di un Mac, grazie a tecnologie NFC e Bluetooth.
Apple brevetta uno speciale trasferimento di prossimità per sfruttare i device iOS come piena estensione di un Mac, grazie a tecnologie NFC e Bluetooth.

Un nuovo brevetto Apple promette di rivoluzionare la comunicazione tra iOS e OS X, già oggi resa semplice grazie alla possibilità di sincronizzazione wireless. Il sistema abilità il trasferimento di prossimità, ovvero un sistema di scambio file e altre feature che si attiva automaticamente quando un computer e un iDevice si trovano a una certa distanza.

Intitolato “Apparatus and method for interacting with handheld carrier hosting media content”, si tratta di una tecnologia per inserire immagini, fotografie, video e altri media in un documento del Mac, sfruttando le infinite possibilità di iPad, iPhone e iPod Touch. Ad esempio, l’utente può decidere di modificare delle fotografie con l’aggiunta di testo scritto a mano, allegare a una mail uno scatto effettuato con la fotocamera di iPhone e molto altro ancora, il tutto senza la necessità di collegare cavi tra il dispositivo e il computer o avviare una sincronizzazione.

Per funzionare, il sistema si avvale di alcuni sensori in grado di rilevare la vicinanza tra il device e il computer. La cooperazione fra i due terminali, infatti, si abilita in modo automatico da una certa distanza e si disattiva altrettanto automaticamente superato un determinato raggio d’azione. Per raggiungere questo scopo, Apple potrebbe sfruttare le tecnologie NFC, la fotocamera o la connettività Bluetooth o WiFi.

A differenza di altri metodi di comunicazione tra iOS e Mac, il brevetto non si propone di abilitare semplicemente uno scambio di file tra dispositivi portatili e computer. iPhone, iPad e iPod Touch diventano delle vere e proprie estensioni del Mac, degli strumenti di input in grado di funzionare in tempo reale. Riprendendo l’esempio citato poc’anzi, l’utente desideroso di modificare una fotografia vedrà l’immagine sullo schermo del Mac, ne aggiungerà annotazioni dal display di iPad e in real time ne coglierà le modifiche dal computer. In altre parole, gli iDevice sono potenzialmente in grado di trasformarsi in device tuttofare: mediaserver, unità di calcolo aggiuntive, device di puntamento, tavolette grafiche e chi più ne ha più ne metta. Il brevetto è stato registrato nel 2010 da Douglas Weber e al momento non vede ancora un’applicazione reale nel mondo targato mela morsicata. Chissà che una simile feature non faccia la sua apparizione nel futuro iOS 7.

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