BitTorrent Bundle, il P2P che fa guadagnare

BitTorrent, in collaborazione con l'etichetta Ultra, presenta Bundle, un sistema per la monetizzazione dei contenuti distribuiti tramite il network P2P.
BitTorrent, in collaborazione con l'etichetta Ultra, presenta Bundle, un sistema per la monetizzazione dei contenuti distribuiti tramite il network P2P.

Le accuse rivolte dall’industria musicale ai network peer-to-peer hanno spesso fatto leva sull’impossibilità di controllare la distribuzione dei contenuti e sul danno economico causato dalla pirateria. BitTorrent Bundle è il progetto presentato ieri sul blog ufficiale di BT, che intende sfruttare il celebre protocollo P2P per aiutare artisti ed etichette a generare guadagni attraverso la diffusione di canzoni e altro materiale.

Non un semplice file .torrent, ma un vero e proprio pacchetto, all’interno del quale possono essere inclusi brani, videoclip, immagini, testi e qualsiasi altra tipologia di contenuto multimediale. Per capire di cosa si tratta e come funziona è stata siglata una partnership con Ultra Music, che mette a disposizione degli utenti materiale tratto dal tour Freaks of Nature 2012 di Kaskade, nome ben conosciuto dagli appassionati di musica elettronica. Il catalogo sta crescendo di ora in ora, con il rilascio di nuovi bundle relativi ad album, bootleg e filmati: basta dare uno sguardo alla pagina principale del progetto per rendersene conto.

Il primo BitTorrent Bundle, dedicato a Kaskade, è già disponibile per il download

Il primo BitTorrent Bundle, dedicato a Kaskade, è già disponibile per il download

I contenuti potranno essere scaricati dagli utenti in modo gratuito oppure, laddove esplicitamente richiesto da chi ne detiene il copyright, previo pagamento, donazione o iscrizione alla newsletter. A guadagnarne saranno dunque sia gli utenti che gli artisti, che in questo modo avranno un contatto diretto con i propri fan. Esperimenti simili sono già stati fatti in passato ad esempio da band come Radiohead o Nine Inch Nails, che hanno scelto una distribuzione senza intermediari per le proprie creazioni, ma questa volta l’iniziativa risulta particolarmente interessante in quanto messa in atto da chi gestisce il protocollo P2P.

Il successo di un progetto di questo tipo non può essere dato per scontato, ma le potenzialità non mancano. Se sfruttato a dovere, il modello potrà essere impiegato anche in ambiti differenti da quello musicale, come il cinema o l’editoria, altri due settori che spesso hanno puntato il dito contro le tecnologie di file sharing per giustificare una contrazione del proprio business.

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