Timelapse mostra come è cambiato il pianeta

Google, in collaborazione con TIME, NASA e USGS, lancia il sito Timelapse, per mostrare ai navigatori come è cambiato il nostro pianeta in più di 25 anni.
Google, in collaborazione con TIME, NASA e USGS, lancia il sito Timelapse, per mostrare ai navigatori come è cambiato il nostro pianeta in più di 25 anni.

Interessante progetto lanciato oggi da Google, in collaborazione con TIME, l’agenzia aerospaziale NASA e USGS (US Geological Survey). Timelapse, questo il nome del portale inaugurato con un post sul blog ufficiale di bigG, permette di vedere come è cambiato l’aspetto del nostro pianeta visto dallo spazio, nel corso degli ultimi decenni. Basta raggiungere la homepage per visualizzare animazioni che mostrano ad esempio i mutamenti legati all’urbanizzazione nell’area di Las Vegas, oppure come la deforestazione ha colpito la parte brasiliana dell’Amazzonia.

In altre parole, il gruppo di Mountain View ha messo a punto una piattaforma che sovrappone fotografie satellitari della stessa zona scattate in momenti diversi, a distanza di anni. Semplicemente muovendo un cursore è possibile spostarsi avanti o indietro nel tempo, per capire come l’attività dell’uomo o i cambiamenti climatici hanno modificato radicalmente la morfologia dei territori, spesso in modo irreversibile. Il sito propone la visione di alcuni luoghi particolare, ma basta effettuare una ricerca con l’ultimo riquadro in basso a destra (“Explore the world”) per spostarsi istantaneamente in tutto il globo.

L’espansione sulla costa di Dubai dal 1984 al 2012, con la creazione delle tre Palm Islands artificiali

Tutti gli scatti sono stati presi dagli archivi del progetto Landsat, nato dalla partnership tra NASA e USGS. Come spiega Rebecca Moore, Engineering Manager di Google Earth Engine & Earth Outreach, i satelliti impiegati hanno osservato la Terra dall’alto fin dagli anni ’70, inviando costantemente nuove immagini che sono poi state archiviate nelle memorie dell’US Geological Survey.

Il processo di deforestazione che ha colpito l’area brasiliana dell’Amazzonia, tra il 1984 e il 2012

Per la realizzazione del progetto è stata utilizzata la tecnologia alla base di Google Earth, elaborando e assemblando 2.068.467 immagini, per un peso totale pari a 909 TB. Un lavoro imponente, che oggi permette a chiunque di osservare in pochi secondi l’evoluzione (o l’involuzione) che ha interessato il nostro pianeta negli ultimi decenni.

Come ultimo step abbiamo collaborato con Create Lad della Carnegie Mellon University, vincitori del Google Focused Research Award, per convertire tutti questi scatti di Google Earth in un’animazione fluida basata su HTML5.

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