Dimissioni per il numero uno di Google Cina

John Liu rassegna le proprie dimissioni da numero uno di Google Cina, dopo aver guidato il gruppo per sei anni, affrontando cambiamenti e difficoltà.
John Liu rassegna le proprie dimissioni da numero uno di Google Cina, dopo aver guidato il gruppo per sei anni, affrontando cambiamenti e difficoltà.

Avvicendamento al vertice di Google Cina: il numero uno del gruppo John Liu ha annunciato l’intenzione di lasciare il proprio incarico a partire dal mese prossimo, per dedicarsi a nuovi progetti e nuove sfide. Al momento non è stato comunicato il nome del successore, con l’azienda di Mountain View che si è limitata a confermare la notizia tramite una breve dichiarazione inviata da un portavoce alla redazione del sito The Next Web.

Dopo quasi sei anni alla guida del nostro business in Cina, il Dr. John Liu ha deciso di perseguire altre opportunità. Il Dr. Liu è stato determinante per lo sviluppo del business di Google in Cina e gli siamo grati per il suo contributo. Ci mancherà e gli auguriamo buona fortuna.

Un ruolo non certo facile quello ricoperto in questi anni da Liu, talvolta nel mezzo di una divergenza d’opinioni e d’intenti tra il motore di ricerca e il paese asiatico: da un lato la spinta innovatrice di bigG e la volontà di rendere il Web un luogo dove esprimere liberamente le proprie opinioni, dall’altro la determinazione a mantenere il mondo online chiuso e controllato da parte delle istituzioni governative. Nel novembre scorso, ad esempio, Google è stato irraggiungibile per un giorno intero, proprio in concomitanza con il Congresso Nazionale del Partito Comunista. Coincidenza o mossa premeditata, la verità non è mai emersa.

All’inizio del 2010, invece, un vero e proprio faccia a faccia tra il motore di ricerca e i vertici del paese, in seguito ai numerosi attacchi messi a segno nei confronti delle infrastrutture del gruppo californiano, con l’obiettivo di violare account e caselle email degli attivisti cinesi impegnati per la tutela dei diritti civili. Ancora, nel settembre 2012 Alibaba ha puntato il dito contro il colosso americano per presunte pressioni esercitate nei confronti di Acer: il produttore sarebbe stato forzato a non commercializzare dispositivi mobile basati sul sistema operativo Aliyun e spinto a preferire le versioni ufficiali della piattaforma Android.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti