Hangouts in HD grazie a VP8

Google sceglie di abbandonare il codec H.264 in favore del nuovo VP8, così da supportare gli hangouts HD: la novità sarà disponibile a breve per tutti.
Google sceglie di abbandonare il codec H.264 in favore del nuovo VP8, così da supportare gli hangouts HD: la novità sarà disponibile a breve per tutti.

Google ha scelto di abbandonare il codec H.264 in favore di VP8, per la trasmissione del segnale audio-video nel corso degli hangouts. Questo, come primo vantaggio, si traduce nel supporto alla risoluzione HD e, di conseguenza, in una qualità migliore del servizio. Il rollout della novità ha preso il via nelle scorse settimane ed entro pochi giorni dovrebbe essere disponibile per tutti, indipendentemente dal proprio territorio.

Chi segue l’evoluzione delle tecnologie sviluppate da bigG già conosce il formato VP8, introdotto nel 2010 come soluzione open e royalty-free per la visualizzazione dei filmati online all’interno dei browser, senza l’obbligo di installare plugin aggiuntivi. Un’alternativa che consente di risparmiare un notevole quantitativo di banda rispetto agli standard utilizzati in precedenza, in altre parole l’equivalente in ambito video di quanto fatto con WebP per le immagini. Della novità hanno parlato su G+ sia VIc Gundotra che Chee Chew.

Restate connessi con i vostri amici e familiari in alta risoluzione, grazie agli hangouts HD. Stiamo introducendo la novità per le videochat on air, poi arriverà anche su desktop nel corso delle prossime settimane.

Ovviamente gli hangouts HD richiedono una webcam con supporto all’alta risoluzione, oltre che un quantitativo maggiore di banda disponibile e una discreta potenza di calcolo, se paragonati a quelli con definizione standard. Una volta disponibile, gli utenti vedranno comparire un’opzione per attivare la funzionalità, oppure per disattivarla nel caso di problemi o rallentamenti nella visualizzazione del segnale video.

Con il passaggio a VP8, Google percorre dunque un ulteriore passo verso il raggiungimento dell’obiettivo posto due anni fa, ovvero quello di affidarsi alla tecnologia WebRTC (già supportata da Chrome su desktop e Android) per le comunicazioni online in tempo reale tra gli utenti. Il motore di ricerca si solleva inoltre dall’obbligo di utilizzare una tecnologia third party, ovvero quella fornita sin dal 2008 da Vidyo.

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