Kim Dotcom si dimette da MEGA

Il discusso imprenditore lascia il servizio di cloud hosting. Troppo impegnato nelle battaglie legali e nelle aspirazioni politiche.
Il discusso imprenditore lascia il servizio di cloud hosting. Troppo impegnato nelle battaglie legali e nelle aspirazioni politiche.

Kim Dotcom lascia MEGA, il servizio di hosting nato all’inizio dell’anno. Nonostante l’indiscutibile successo del sito nato dopo la chiusura di Megaupload e il lavoro del CEO Vikram Kumar, il vulcanico imprenditore americano di stanza in Nuova Zelanda ha annunciato di aver lasciato la scorsa settimana la poltrona di presidente. Le ragioni? C’è ancora una battaglia da vincere contro l’estradizione negli Usa e le ambizioni politiche di candidarsi alle elezioni del 2014. Due eventi collegati?

Il nuovo sito MEGA ha parecchi milioni di iscritti, una versione mobile, sta per diventare un servizio di messaggistica con applicazioni dedicate. Insomma, funziona alla grande. Ma è grande anche la quantità di problemi che Kim Dotcom deve risolvere, così è arrivata l’indiscrezione di Torrent Freak: lascia. E com’è nel suo stile, raddoppia.

Il primo problema riguarda ovviamente l’estradizione (fino a novembre non ci saranno novità), ma ci sono almeno due progetti che l’imprenditore ha sul tavolo e che lo assorbiranno per molti mesi. Il primo è la piattaforma musicale – nota come MusicBox, nome poi lasciato cadere – al momento circondata dal più assoluto riserbo e di cui si conosce soltanto la deadline. Entro due mesi la nuova creatura, alla quale stanno lavorando 22 sviluppatori, vedrà la luce e a differenza di MEGA sarà gestita da una società di proprietà esclusiva di Kim Dotcom.

La politica, guardando a Grillo

Il secondo progetto è assai meno misterioso. Kim Dotcom è intenzionato a buttarsi in politica. Sta lavorando a un programma e pare lo stia facendo molto seriamente. Questo nonostante non sia un cittadino neozelandese e quindi non possa entrare nel Parlamento. Il suo obiettivo è mettersi a capo di un movimento/partito e lasciare che siano gli altri a entrare nel sistema politico del paese. Un po’ come Beppe Grillo, che sta facendo scuola come esempio paradigmatico di leader carismatico nella “democrazia liquida”.

Anche se elezioni si terranno soltanto nel novembre del prossimo anno, mentre l’estradizione potrebbe venire già nel mese di aprile, Kim Dotcom ha quindi preferito lasciare MEGA per occuparsi di altro. Soprattutto – a sentire lui – di futuro:

Sono entusiasta del partito e sono fiducioso di poter contribuire a rendere la Nuova Zelanda un significativo attore dell’economia di Internet. Qualcuno ha bisogno di portare la Nuova Zelanda nel futuro. Purtroppo l’attuale governo non sa cosa cosa sia, il futuro.

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