Facebook: le conversazioni vanno in TV

Facebook ha introdotto due nuove API per i media partner, che trasformano il social in un analizzatore di insight e produttore di trend. In tempo reale.
Facebook ha introdotto due nuove API per i media partner, che trasformano il social in un analizzatore di insight e produttore di trend. In tempo reale.

Facebook rilascia da oggi due nuovi strumenti che ne faranno un sito molto più accattivante per i partner mediatici ed economici, ma soprattutto punta dritto al cuore di Twitter facendosi forza delle conversazioni sociali. Ora gli hashtag avranno più senso: permetteranno di organizzare i grandi eventi pubblici sul feed delle Notizie. La parola magica è sempre quella: Big Data.

Dopo l’introduzione degli hashtag e gli embedded post, Facebook mostra di voler sfruttare al meglio l’unica vera caratteristica che lo rende un social diverso – non per forza migliore, ma diverso – da Twitter: avere più utenti, coi loro nomi, e di cui sa di più. Se infatti molti ritengono che il social dei 140 caratteri sia al momento più efficace nel creare conversazioni che influiscono sui mezzi di comunicazione (in particolare la televisione), Facebook con il Keyword Insights e il Public Feed ha sviluppato due API decisamente interessanti.

I media partner

Il primo strumento messo in campo è destinato a farsi notare parecchio. I media partner Buzzfeed, CNN, NBC, Sky TV, potranno integrare le conversazioni su alcuni eventi trasmessi da questi canali (informazione, sport…) direttamente sullo schermo durante il programma. In pratica, queste aziende potranno cercare tramite i trend topic i post pubblici sulle bacheche e riprodurli sui loro schermi attraverso una grafica generata in tempo reale. Il corrispettivo in blu della famosa linea a scorrimento dei tweet.

Un esempio della nuova grafica risultante dalla ricerca su una determinata parola chiave. Facebook sta cercando di dare un livello minimo di sentiment analisys ai media partner.

L’analisi degli insight

Le novità in quanto a monitoraggio delle conversazioni non finiscono qui. C’è anche la partnership con MassRevelance, per un’altra API che riesce ad aggregare attorno a una parola chiave tutti i messaggi pubblici, producendo statistiche in forma aggregata con età, genere, provenienza geografica. Un’analisi del sentiment, vero tesoro della Rete dal punto di vista del marketing, che arricchisce e dà un senso commerciale al Facebook della Graph Search.

Il problema dei post

Tutto l’investimento – al momento limitato e sperimentale, ma che guarda obiettivamente a un futuro di massa, prima negli Usa e poi in tutto il mondo – si fonda su un presupposto non completamente solido: che la maggior parte dei post dei trending topic sia pubblico. L’unica modalità consentita al sito – è bene ricordarlo – per integrare questi contenuti in questo modo verso altri media senza violare le regole. Perciò il successo o meno dell’operazione dipenderà da quanto saranno ricche le conversazioni pubbliche, come quelle di Twitter, e non solo tra amici e gruppi di amici degli amici, rispetto a un evento sportivo o di grande attrazione. C’è però un precedente positivo: quando Facebook ha sperimentato qualcosa di simile con la ricandidatura di Obama, fu un successo.

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