Agcom in audizione. Mistero sulla notifica EU

Monologo di Cardani a Montecitorio e i deputati protestano. Intanto, pubblicata la lettera da Bruxelles che smentisce in parte l'Agcom.
Monologo di Cardani a Montecitorio e i deputati protestano. Intanto, pubblicata la lettera da Bruxelles che smentisce in parte l'Agcom.

Ieri a Montecitorio si è parlato di diritti d’autore e del regolamento Agcom. Una buona notizia, e sarebbe stata occasione per un confronto politico ad alto livello sul tema se non fosse che il presidente Angelo Cardani ha parlato e nessun altro è intervenuto. In questo monologo, sono stati usati tutti gli argomenti già noti a favore del testo, ma resta un mistero: la notifica europea è valida oppure no?

L’audizione alle commissioni riunite Cultura e Trasporti tenutasi ieri non ha portato novità nel dibattito attorno al regolamento, ma non ha certo mancato di sollevare molte proteste. L’intervento di Cardani, infatti, oltre ad essere un po’ tardivo rispetto all’approvazione del nuovo regolamento (varato lo scorso 12 dicembre), è risultato anche senza dialettica. Un fatto singolare, perché al contrario degli interventi in Aula – un esempio è quello di Letta sul Datagate – le audizioni sono appositamente organizzate per consentire ai parlamentari di soddisfare le proprie curiosità e conoscere meglio i diversi aspetti di un tema prima di legiferare.

La delusione di molti parlamentari e osservatori è più che comprensibile. Alcuni di loro, come Lorenza Bonaccorsi (la parlamentare dell’ordine del giorno di rinvio della webtax), Paolo Coppola (noto per il suo emendamento contro i fax) e Mirella Liuzzi, deputata cinquestelle attiva sui temi della Rete, hanno dichiarato che avevano in serbo delle domande da porre all’Agcom, ma il presidente della seduta, Galan, ha stoppato il dibattito. Bisogna mestamente ricordare, al di là dei tecnicismi, che essendo già stato approvato il regolamento Agcom non ha più bisogno di imprimatur politici di sorta né di passaggi parlamentari.

Il mistero della lettera da Bruxelles

Tuttavia, proprio poche ore dopo l’audizione, un sito estero, IpKat, rivelava clamorosamente la famosa lettera da Bruxelles contenente alcune osservazioni critiche sul regolamento dell’autorità garante italiana. Fino a quel momento la lettera era conosciuta soltanto per stralci e all’epoca – così come ieri – Cardani aveva rassicurato tutti: le modifiche al testo sono compatibili con le osservazioni e non è necessaria ulteriore notifica.

Stando però allo scoop del sito, che ha pubblicato integralmente la lettera su dropbox c’è una contraddizione tra quanto scritto da Bruxelles e quanto riportato da Cardani nel suo intervento (PDF), quando a un certo punto cita la comunicazione del 3 dicembre e così commenta:

La Commissione europea, con la quale si è svolto un costruttivo confronto durante l’iter di elaborazione del regolamento, si è congratulata per l’equilibrio degli interessi delle parti che la procedura adottata dall’Agcom consente di raggiungere (v. lettera con osservazioni della Commissione rispetto al progetto di regolamento del 3 dicembre scorso). Le Autorità francesi ci hanno recentemente contattati perché vogliono venire a studiare più da vicino il modello italiano. Sono dati che ci confortano nella valutazione dell’idoneità del modello che abbiamo individuato.

Il commento di Fulvio Sarzana, il primo a svelare questa lettera, è invece di tutt’altro tenore:

Non si capisce di quali congratulazioni parli. Nella lettera di Bruxelles ci sono puntuali osservazioni, dubbi sul regolamento che non sono stati chiariti. Anzi. Il problema, secondo me grave, è che l’Agcom non ha mai ri-notificato secondo procedura il nuovo regolamento con gli aggiornamenti dell’ultim’ora, ma si è limitata a inoltrare questo testo alla Commissione come si trattasse di un atto di cortesia. Che validità può mai avere?

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