Il regolamento Agcom è in vigore da oggi

Lunedì 31 marzo entra in vigore il regolamento Agcom sulla tutela d'autore online. Nello stesso giorno un convegno alla Camera e tanti dubbi: funzionerà?
Lunedì 31 marzo entra in vigore il regolamento Agcom sulla tutela d'autore online. Nello stesso giorno un convegno alla Camera e tanti dubbi: funzionerà?

Il tanto discusso nuovo regolamento dell’Autorità Garante per le Comunicazioni entra ufficialmente in vigore da oggi lunedì 31 marzo. La 14esima settimana dell’anno sarà anche la prima di una nuova fase del contrasto alla pirateria e alla violazione del copyright online. Mentre scorre questo conto alla rovescia, trasmissioni, speciali giornalistici, persino un convegno alla Camera, alimentano la stessa domanda: funzionerà?

Le modalità con le quali l’authority procederà all’enforcement che segnalerà i contenuti illegali e potrà inibire i siti sono state presentate ieri in un seminario a Roma nel quale si è potuto vedere all’opera il sito ddaonline.it. Attraverso questo sito, compilando un semplice modulo, si potrà spedire all’autorità tramite account di posta elettronica certificata la segnalazione di una violazione di copyright, la quale a sua volta farà partire in automatico l’iter previsto dal regolamento. Il sistema, dal punto di vista informatico, fa capo alla fondazione Bordoni. Per pubblicizzare questa novità l’Agcom ha anche realizzato uno spot che ha lo scopo di promuovere l’uso di contenuti digitali legali.

Il sito ddaonline

Le prime impressioni del sito non sono però positive. L’avvocato Guido Scorza (peraltro firmatario di uno dei tanti ricorsi al TAR) afferma di aver trovato dei bug che si spera possano essere risolti prima del taglio del nastro. La piattaforma tecnologica, in sé, non è neppure molto sofisticata: si tratta di un luogo della Rete dove i detentori di copyright possono segnalare la violazione ed è costruito in modo molto simile ai procolli di trasparenza delle pubbliche amministrazioni e di servizio di modulistica compilabile in pdf.

Assai più rilevante il contenuto del regolamento. Ciò che ha sollevato molte proteste è la la sequela della procedura e le sue conseguenze in termini di garanzie per uploader e utenti. Il notice and take down, abbinato alla particolare velocità di esecuzione per le violazioni massive (cinque giorni per l’adeguamento, inibizione a massimo 35 giorni dall’istanza, ridotti a 12 per i casi più gravi), all’ardua distinzione pratica tra gestori di siti e di pagine (contemplata nel testo del regolamento) e alla nota difficoltà di individuare i reali violatori, trasforma il tutto in una inibizione scontata tramite hosting e ISP che dovrebbe essere piuttosto simile a quanto già visto in precedenti chiusure di siti, rivelatesi in breve tempo del tutto impotenti perché le disabilitazioni full dell’accesso pongono problemi rilevanti di censura, incompatibili con norme generali alle quali tutti gli enti coinvolti (authority, forze dell’ordine) sono soggetti.

Il convegno alla Camera

Saranno giorni di conto alla rovescia, ma anche di dibattito, quasi di veglia per questo regolamento. La trasmissione di Radio Radicale, PresiperilWeb, domenica ospiterà il commissario dell’Agcom, Francesco Posteraro, per parlare del regolamento.

Lunedì mattina, invece, si terrà un convegno alla Camera dei deputati, intitolato “Internet e libertà di espressione c’è bisogno di nuove leggi?”, promosso da Fulvio Sarzana. Durante l’incontro (che verrà trasmesso in diretta sulla webtv della Camera) si discuterà di par condicio su Internet, cyberbullismo, passando per il diritto d’autore fino alla regolamentazione dell’odio sulla rete, proprio in occasione dell’entrata in vigore del regolamento in tema di diritto d’autore. Sono attesi molti ospiti, tra i quali anche politici ed esponenti del governo.

L’avvocato Sarzana, fiero critico del regolamento Agcom, ha potuto anche lui testare il sistema informatico di segnalazione, ma il suo funzionamento è un problema secondario:

Le mie paure sono confermate: si tratta di un sistema grazie al quale gli ISP verranno trasformati in sceriffi della Rete, ruolo al quale non potranno sottrarsi, che non dà garanzie agli uploader e agli utenti, visto che la procedura praticamente non li coinvolge. Ovvio, la digitalizzazione è sempre una buona cosa e vorrei che l’Agcom adottasse questi sistemi per sé stessa, ma nel caso dell’inibizione dei siti accusati di violare il diritto d’autore c’è un automatismo che determina tutti i gravi problemi che abbiamo evidenziato in questi mesi.

[Articolo aggiornato il 31 marzo 2014]

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