Facebook ascolta e registra le conversazioni?

Facebook ha specificato che la tecnologia di riconoscimento audio non permette all'app di registrare le conversazioni, ma alcuni utenti non si fidano.
Facebook ha specificato che la tecnologia di riconoscimento audio non permette all'app di registrare le conversazioni, ma alcuni utenti non si fidano.

A fine maggio, l’azienda di Menlo Park aveva annunciato l’integrazione di una nuova funzionalità nelle app per iOS e Android che riconosce musica, film e show TV, utilizzando il microfono dello smartphone. Alcuni utenti hanno subito manifestato dubbi sulla novità, in quanto vista come una violazione della privacy. Nonostante Facebook avesse specificato che nessuna conversazione verrà memorizzata sui server, pochi giorni dopo è stata aperta anche una petizione per chiedere l’eliminazione della feature. L’azienda ha quindi deciso di chiarire meglio il funzionamento della tecnologia di riconoscimento audio.

Facebook sottolinea nuovamente che la funzionalità è opzionale, quindi solo se attivata dall’utente viene avviato il riconoscimento del brano, del film o dello show TV. In ogni caso, l’informazione viene inserita nell’aggiornamento di stato solo in caso di esplicito consenso, non in modo automatico. Facebook non usa l’app per ascoltare e registrare le conversazioni dell’utente. L’applicazione converte ogni suono in una “impronta audio criptata” che viene inviata ai server, dove viene effettuato il confronto con le impronte presenti nel database. Dall’impronta non è possibile risalire all’audio originale, in quanto non contiene sufficienti informazioni.

Come per qualsiasi altro aggiornamento di stato, l’utente può decidere il tempo di visualizzazione e scegliere le persone che possono leggerlo. Se non viene trovata nessuna corrispondenza nel database, l’impronta non viene memorizzata sui server. Se invece il matching ha successo, i dati associati al brano, al film e allo show TV vengono registrati e utilizzati per creare le classifiche dei “più ascoltati” e dei “più visti”. La raccolta avviene però in forma anonima e aggregata (e probabilmente condivisa con i partner e gli inserzionisti pubblicitari).

La nuova funzionalità è stata già integrata nell’ultima versione di Facebook per Android (negli Stati Uniti). L’app chiede ora il permesso di accedere al microfono dello smartphone. Nei prossimi giorni toccherà all’app per iOS. Non è invece chiaro se la tecnologia verrà inclusa nell’app per Windows Phone, dato che il suo sviluppo è nelle mani di Microsoft.

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