Google Copresence per scambiare file in locale

Copresence potrebbe essere il nome di un nuovo servizio in preparazione presso gli uffici di Google, dedicato a semplificare lo scambio dei file in locale.
Copresence potrebbe essere il nome di un nuovo servizio in preparazione presso gli uffici di Google, dedicato a semplificare lo scambio dei file in locale.

La condivisione dei file è una pratica resa più semplice e veloce grazie all’avvento delle tecnologie moderne, soprattutto quelle relative alle piattaforme di cloud computing. Servizi come Google Drive, Dropbox o OneDrive vengono utilizzati anche in ambito locale, rendendo più rapido il trasferimento rispetto a quando era necessario copiare i file su una pendrive USB per poi passarla fisicamente ad un collega. Secondo bigG ci sono però ulteriori margini di miglioramento.

Il gruppo di Mountain View è infatti al lavoro su un progetto al momento non ancora annunciato in via ufficiale, chiamato Google Copresence. Le prime informazioni in merito sono state riportate nel fine settimana sulle pagine del sito Techaeris, grazie ad una fonte rimasta anonima ma ritenuta affidabile: si tratta di un servizio che permetterà la comunicazione e l’invio dei documenti tra i dispositivi Android, iOS e i computer presenti nelle vicinanze, sfruttando i moduli WiFi, Bluetooth e GPS.

Google lancerà un servizio chiamato Copresence nelle prossime settimane. L’obiettivo è quello di permettere la comunicazione tra Android e iOS attraverso Bluetooth, WiFi (probabilmente WiFi Direct) e informazioni basate sulla localizzazione.

Prime immagini per il progetto Google Copresence

Prime immagini per il progetto Google Copresence

I primi riferimenti sono stati scovati all’interno del file APK relativo all’ultimo aggiornamento di Google Play Services. Tra questi anche un’immagine (visibile in apertura), una breve spiegazione del funzionamento e un XML per il layout dell’applicazione.

Il gruppo di Mountain View ha anche depositato anni fa un brevetto intitolato proprio Copresence, che tratta di un metodo per lo scambio di dati tra l’utente e un server. Il termine compare più volte anche nel codice del browser Chrome. Al momento non è dato a sapere se e quando avverrà il lancio ufficiale del servizio. Non risulta comunque difficile immaginarne l’integrazione con altre app e piattaforme, una su tutte Google Drive. Resta da capire, inoltre, se il progetto ha qualcosa a che fare con quello chiamato Nearby di cui si è parlato nel giugno scorso.

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