Nuovi soci e nuovo corso per Italia Startup

Nuovi soci e i programmi per il 2015 di Italia Startup. Notevole l'ingresso di IBM Italia. In scadenza il direttivo.
Nuovi soci e i programmi per il 2015 di Italia Startup. Notevole l'ingresso di IBM Italia. In scadenza il direttivo.

Il consiglio direttivo di Italia Startup, associazione che aggrega e rappresenta l’ecosistema startup italiano, si è riunito per la prima volta nel 2015 per fare il punto sulle attività in corso e per pianificare le azioni future, approvando l’ingresso di alcuni nuovi soci: IBM Italia, Eudata, Impact Hub Milano, iStarter, 012factory. L’associazione arriverà in assemblea a giugno con la scadenza del direttivo e del mandato del presidente Riccardo Donadon, che probabilmente non si ricandiderà.

Di particolare rilievo in questa riunione del consiglio c’è senz’altro l’ingresso di IBM Italia, azienda che non ha bisogno di presentazioni. L’adesione ha un duplice significato per l’ecosistema: conferma la sua credibilità e guarda all’associazione istituzionale come riferimento anche per l’industria. IBM vuole attivarsi per favorire il confronto e la contaminazione di processi e di modelli tra industrie consolidate e giovani imprese innovative, come ha commentato Nicola Ciniero, presidente e amministratore delegato, secondo il quale le startup rappresentano una reale opportunità di crescita e «per essere ancora più efficaci nel sostenere nuove imprese e promuovere collaborazioni all’insegna dell’innovazione in contesti digitali, creativi e giovani».

Nicola Ciniero, 55 anni, laureato in Legge alla Statale, Nicola Ciniero è presidente e amministratore delegato di IBM Italia dal giugno 2009. Ieri è stata ufficializzato l'ingresso della società in Italia Startup.

Nicola Ciniero, 55 anni, laureato in Legge alla Statale, Nicola Ciniero è presidente e amministratore delegato di IBM Italia dal giugno 2009. Ieri è stata ufficializzato l’ingresso della società in Italia Startup.

Gli altri soci e il futuro di Italia Startup

La famiglia di Italia Startup cresce. Ieri c’erano 25 soci insieme (ne mancavano pochi) per discutere del futuro dell’associazione e approvare i nuovi ingressi. Oltre a Ibm, c’è Impact Hub, il primo nodo italiano della rete internazionale, un incubatore certificato dedicato all’innovazione e all’imprenditoria sociale e alle persone che la promuovono; Eudata, con sede a Milano, è una società di software e servizi con clienti internazionali, leader nei processi che abilitano cliente e aziende a interagire attraverso piattaforme multicanale (customer center, filiali virtuali, video contact center e assistenza alle aziende per tutte le innovazioni web); iStarter, che ha sede a Torino e a Londra, anch’esso un incubatore e un acceleratore di imprese che offre tutoraggio e consulenza attraverso una rete diversificata; 012Factory, con sede a Caserta, centro di contaminazione per l’innovazione d’Impresa che si profila come abilitatore di imprenditori.


Per Riccardo Donadon, la bontà dell’operazione sta nel fatto che nell’ecosistema entrano aziende non immediatamente accostabili alle startup:

La famiglia associativa cresce così come la sua forza attrattiva, non solo verso i soggetti che appartengono all’ecosistema startup – come è il caso di Impact Hub Milano, di iStarter e di 012factory – ma anche verso imprese che sono state tradizionalmente distanti da questo comparto e di cui ora desiderano farne parte attivamente, cogliendone la grande potenzialità in termini di innovazione e quindi di sviluppo industriale. La valorizzazione delle migliori startup italiane, la facilitazione nell’apertura di nuovi mercati, l’attivazione di solide partnership industriali, sono alcuni dei punti chiave della nuova strategia associativa.


A proposito di nuova strategia associativa, si sta già parlando del successore di Donadon: l’uomo di H-Farm sembra intenzionato ad andare a scadenza naturale. L’organigramma prevede un consiglio direttivo, che dura tre anni, e un comitato esecutivo con mandato annuale rinnovabile per due volte. Il segretario generale (Federico Barilli) resta in carica senza limiti perché ha mandato dal direttivo. Dunque la presidenza diventa il primo atto di un nuovo corso che l’associazione sente di poter prendere per dare ulteriore slancio. Due le opzioni: una persona nuova oppure una proveniente dall’esperienza di questi tre anni, presente quindi già nel consiglio. In ogni caso, sarà l’assemblea annuale ad approvare la nomina.

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