Euro debole: possibili rincari dell'high tech?

L'euro debole potrebbe convincere le aziende legate al dollaro ad aumentare i prezzi dei prodotti di elettronica. OnePlus ha già annunciato rincari
L'euro debole potrebbe convincere le aziende legate al dollaro ad aumentare i prezzi dei prodotti di elettronica. OnePlus ha già annunciato rincari

L’instabilità dell’euro, con il forte deprezzamento nei confronti del dollaro, potrebbe portare le compagnie americane a rivedere i prezzi dei loro prodotti ricollocandoli verso l’alto. Una scelta che dipenderebbe, soprattutto, per consentire di mantenere i margini di guadagni che con il deprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro si starebbero assottigliando considerevolmente. Un primo segnale di questo possibile nuovo scenario per il mercato arriva da OnePlus che ha deciso di rivedere verso l’alto i prezzi dello smartphone OnePlus One a partire dal 25 marzo.

Una rimodulazione non certamente di poco conto visto che il rincaro arriverà sino a 50 euro per il modello più costoso. Una variazione decisamente importante che evidenzia una certa sofferenza delle aziende legate al dollaro alla recente instabilità del mercato dell’euro. Difficile capire oggi se altri importanti marchi, come Apple, per esempio, seguiranno la stessa strada di OnePlus, anche perché interpretare correttamente i mercati finanziari è sempre più difficile e capire se la quotazione dell’euro si stabilizzerà oppure no è davvero molto complesso. C’è solo un recente precedente che potrebbe essere portato ad esempio anche se fa riferimento ad una situazione molto differente. La recente crisi russa, tra i tanti effetti negativi, ha causato una pesante svalutazione del rublo con la conseguente impennata di molti prezzi, tra cui anche quelli degli smartphone. Nota alla cronache la chiusura dell’Apple Store Online russo per alcuni giorni per adeguare i prezzi ai nuovi cambi.

La situazione economica europea è sicuramente molto diversa, tuttavia la recente storia dimostra come a seguito di sensibili variazioni delle quotazioni delle valute, le aziende possono rispondere con un aumento dei prezzi per non intaccare i loro margini. Oggi l’euro viaggia verso la parità con il dollaro (un anno fa un euro valeva ancora quasi 1,40 dollari) ed alcuni analisti, forse troppo frettolosamente, profetizzano anche la possibile discesa sotto questa soglia psicologica. Una situazione comunque salutata con favore da molto Governi che vedono nella svalutazione dell’euro uno stimolo all’export europeo, un ulteriore stimolo, dunque, per la ripresa dalla crisi economica.

Capire cosa succederà all’euro è comunque probabilmente impossibile visto che per gli esperti di borsa, le quotazioni delle valute sono le più imprevedibili delle variabili. Sicuramente, presto o tardi, le due valute troveranno un equilibrio e forse solo allora sarà possibile comprendere con certezza gli eventuali effetti diretti sul mercato e sui consumatori.

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