Google: nuova indagine FTC su Android negli USA?

Indiscrezioni sulla possibile apertura di una nuova indagine nei confronti di Google e Android negli Stati Uniti, da parte della Federal Trade Commission.
Indiscrezioni sulla possibile apertura di una nuova indagine nei confronti di Google e Android negli Stati Uniti, da parte della Federal Trade Commission.

Anche oltreocrano potrebbe aprirsi una nuova indagine antitrust con l’obiettivo di far chiarezza sulle pratiche messe in campo da Google con il proprio ecosistema mobile legato ad Android, al 59% di market share negli Stati Uniti al termine del Q2 2015 (dati International Data Corp). A riportare l’indiscrezione è Bloomberg, che riferisce di notizie ricevute da più fonti, rimaste anonime ma ritenute affidabili. La FTC (Federal Trade Commission) avrebbe già raccolto gli elementi necessari per avviare la pratica.

A finire nel mirino sarebbe (utilizzare il condizionale al momento è d’obbligo) ancora una volta il maggior rilievo conferito dal gruppo di Mountain View alle proprie applicazioni e ai propri servizi nei dispositivi equipaggiati con la piattaforma mobile del robottino verde, rispetto a quelli della concorrenza. È ancora troppo presto per affermare se l’azione si trasformerà in una causa formale nei confronti di bigG oppure se tutto si chiuderà con un nulla di fatto. Interpellati sulla questione dalla redazione di Bloomberg, sia i vertici di Google che quelli di FTC non hanno rilasciato alcun commento in merito. Questo un estratto dall’articolo originale, in forma tradotta.

La Federal Trade Commission ha raggiunto un accordo con il Dipartimento di Giustizia per avviare un’indagine in merito al business di Google relativo ad Android, stando a quanto riferiscono due fonti. I vertici FTC hanno incontrato i rappresentanti di aziende operanti in ambito tecnologico, i quali hanno affermato che Google dà priorità ai propri servizi sulla piattaforma Android.

A tal proposito, è possibile ricordare la posizione ufficiale assunta dal gruppo in Europa, esposta nei mesi scorsi con le parole di Matt Brittin, a capo della divisione dell’azienda nel vecchio continente.

Non ci sono prove che gli utenti siano stati danneggiati e al momento non ci sono prove che chi ha sporto denuncia sia stato danneggiato.

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