I droni invadono il premio Marzotto 2015

Tra i 5 finalisti del premio Marzotto 2015 anche Archon, startup che punta ad utilizzare i droni per sorvegliare il territorio
Tra i 5 finalisti del premio Marzotto 2015 anche Archon, startup che punta ad utilizzare i droni per sorvegliare il territorio

Il Premio Gaetano Marzotto 2015 si è caratterizzato anche per la presenza di una flotta di droni. Ad aggiudicarsi un posto tra i 5 finalisti del premio Marzotto che permette di vincere il “Premio per l’Impresa”, che prevede un riconoscimento di 300.000 euro in denaro e un percorso di affiancamento in Fondazione CUOA del valore di 25.000 euro, Archon, una startup emiliana che ha progettato un software capace di coniugare la tecnologia dei droni, in piena espansione, al campo della sorveglianza e della protezione.

Archon mira a mettere al servizio delle istituzioni civili, dei singoli e delle industrie una serie di applicazioni tecnico-scientifiche molto avanzate ma di facile utilizzo per garantire la tutela del territorio e delle sue risorse (industriali, agricole, commerciali), del paesaggio in tutte le sue forme e del patrimonio storico ed artistico. L’idea che sta alla base del progetto della startup è tanto semplice quanto rilevante nella portata, ovvero automatizzare operazioni ripetitive potenzialmente rischiose per l’uomo, come la videosorveglianza ed il monitoraggio delle infrastrutture critiche, grazie all’utilizzo di piccoli multicotteri elettrici, orchestrati intelligentemente da un software che ne pianifica i voli e il coordinamento.

La ricaduta positiva è evidente rispetto a tutte quelle mansioni normalmente svolte in zone poco accessibili, ad alto rischio o soggette ad intrusioni (come dighe, centrali nucleari o impianti solari) o ancora per il monitoraggio di aree ambientali sensibili (parchi, coste). Rispetto alla concorrenza, Archon presenta inoltre ulteriori vantaggi: propone un innovativo sistema di droni “robotizzati”, con turni di attività e ricarica che garantiscono piena continuità nel servizio, e fornisce una piattaforma di atterraggio perfettamente compatibile anche con i dispositivi già esistenti sul mercato.

Il prototipo è già stato sviluppato e brevettato temporaneamente negli Stati Uniti, ma il business plan prevede di riportare tutto in Europa, con le prime sperimentazioni, inizialmente presso clienti francesi e successivamente italiani, già entro i prossimi 12 mesi.

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